«Masterplan di Malpensa: la lista delle incoerenze è lunga»

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Le prime conseguenze dello scellerato “SI” dei Sindaci del CUV, ratificato proprio sotto il semestre di presidenza casoratese, sono lampanti, evidenti e molto, molto rumorose. Il ringraziamento non può che andare direttamente al Presidente di turno del CUV Cassani, per aver mostrato per l’ennesima volta, aiutato dai colleghi, tutta l’incoerenza di cui è capace.

Già a febbraio parlava, nella stessa frase, di “compromessi” e “richieste imprescindibili”, due termini che si escludono a vicenda, riportando sulle dichiarazioni del Presidente del CUV quella nebbia tipica di ogni sua uscita. Si perché come si può dichiarare che “la sostenibilità ambientale non si può sacrificare sull’altare del business”, per poi acconsentire la cementificazione di 44 ettari di brughiera, chiedendo in cambio, a compensazione, delle tangenziali? Quello che si vede qui è l’opposto: verde in cambio di cemento. Ancora. Da ogni lato.

Nemmeno il caldo estremo e la siccità in nord Italia fanno suonare il campanello dall’allarme nelle coscienze dei nostri amministratori, che continuano a fare scempio del territorio e giocare con la salute dei cittadini.

Dare fiducia a un’azienda che ha già lungamente disatteso le proprie promesse è sintomo di memoria corta e miopia cronica, perché già ai tempi di Malpensa 2000 erano stati siglati accordi mai di fatto rispettati. Non provi a dare la colpa ad altri il Sindaco Cassani: si parla di fiducia nei confronti di chi ha già dimostrato di non meritarne.

Basta osservare attentamente la direzione in cui si sta ampliando il sedime aeroportuale e si nota che il territorio demaniale dell’aviazione militare , ora in disuso e ormai confinante con il nuovo ampliamento di sedime di Malpensa. Quali intenzioni hanno ENAC e SEA nei confronti di quel vasto territorio?

Sul fronte occupazionale si sono sprecate altre promesse, ma su quali basi? Il Terminal 2 non riaprirà, questo ormai è un dato di fatto, e pazienza se solo una decina di anni fa si sono costruiti alberghi e parcheggi, ne costruiamo ancora e quelli li lasciamo vuoti, intanto creiamo l’illusione del posto di lavoro.

Ennesima beffa la proposta, disattesa, di avere una figura legale per tutelare i cittadini dell’area CUV dall’esposizione del rumore fuori dalle norme, sbandierato e poi dimenticato.

La lista delle incoerenze è lunga, sostenibilità e tutela delle salute favolette raccontate per tenere buoni coloro che si troveranno a breve un cantiere enorme per una ferrovia inutile da un lato, l’incremento insostenibile dei sorvoli, già oggi, dall’altro.

La prima conseguenza tangibile dell’ok al Masterplan è proprio questa: se inizialmente era stata avviata la sperimentazione, già discutibile, di un prolungamento degli orari di decollo, questa dopo il SI è definitivamente andata fuori controllo. Da Malpensa fanno letteralmente ciò che vogliono, con sorvoli a bassa quota fino oltre l’una di notte, triste presagio di quanto interessi realmente a SEA della salute delle persone che vivono intorno al suo aeroporto, eppure prima della firma i sindaci chiedevano garanzie sui livelli di rumore rilevati dopo la sperimentazione.

Per mesi si è parlato di compromessi e mediazione, ma il 6 giugno i Sindaci del CUV sono entrati nella storia come i primi ad aver acconsentito a tutte le richieste del gestore a discapito del territorio e di chi lo vive. Straordinari risultati ottenuti sotto la presidenza di Cassani.

Casorate Aperta
(gruppo di minoranza a Casorate Sempione)

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