Asst Sette Laghi sfonda nel mondo della ricerca. Con 119 lavori scientifici sul Covid

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VARESE – Un motivo di vanto per l’Asst Sette Laghi e per tutta Varese. Sono ben 119 i lavori scientifici relativi al Covid-19 firmati da medici che operano nell’azienda e che sono stati pubblicati nel 2020.

Studi scientifici in ogni ambito

I medici e i ricercatori dell’Asst Sette Laghi entrano a far parte dell’importante comunità scientifica, in particolare per quanto riguarda le scoperte in ambito del Covid-19. Sono infatti 119 gli articoli firmati nel 2020 sulle riviste scientifiche di mezzo mondo dai medici in forza nel territorio varesino. Parliamo di Lancet e JAMA (Journal of American Medical Association) in testa, ma ogni specialità è ben rappresentata: dalla infettivologia alla pneumologia, dalla cardiochirurgia alla neurochirurgia, dalla terapia intensiva alla pediatria.

Quasi 3 mila citazioni

«In totale – spiegano da Asst – le pubblicazioni firmate dai nostri medici e ricercatori hanno ottenuto la bellezza di 2832 citazioni in altri lavori, una media di quasi 24 citazioni per articolo che è indice dell’elevata qualità dei lavori pubblicati». In effetti il record di citazioni è stato ottenuto da un articolo pubblicato il 28 aprile 2020 su JAMA che analizzava circa 1600 casi di pazienti Covid nelle terapie intensive lombarde scritto fra gli altri dal professor Luca Cabrini, Responsabile della terapia intensiva dell‘Ospedale di Circolo, che ha totalizzato ben 1032 citazioni.

Il primo test salivare rapido

Uno dei pezzi che ha generato maggior interesse scientifico è stato pubblicato il 21 giugno su Journal of Infectivology a firma dei componenti del gruppo di lavoro coordinato dal dottor Lorenzo Azzi e supervisionato dal professor Grossi, che ha messo a punto il primo test salivare rapido per il Covid.

Un lavoro di squadra

«Questo risultato straordinario – afferma Lorenzo Maffioli, direttore Sanitario di ASST Sette Laghi – è frutto innanzitutto della perizia e della competenza dei singoli ricercatori che ci onoriamo di annoverare tra i nostri collaboratori ma anche di un grande lavoro di squadra». Progressi scientifici notevoli, facilitati anche dal costante scambio di informazioni, anche con l’Università Insubria e le altre aziende ospedaliere lombarde. «Lavorando in rete  abbiamo imparato molte cose sul Covid e oggi siamo in grado di gestire questa malattia molto meglio di un anno fa anche se il cammino per debellarla è ancora lungo e irto di difficoltà».

I nomi

Gli autori varesini firmatari dei lavori sono circa 25. E’ impossibile citarli tutti, ma tra i nomi più ricorrenti spiccano i professori Carcano, Grossi, Dentali, Ageno, Di Saverio, Agosti, Passamonti, Locatelli, Sessa, e la dottoressa Chianese.

Significativi anche un lavoro pubblicato su Lancet del 28 febbraio sulle procedure per minimizzare la diffusione del Covid in ambiente ospedaliero firmato dal professor Cabrini insieme ai prof  Zangrillo e Landoni del San Raffaele, uno studio pubblicato da Lancet Haematology il 7 ottobre coordinato dal Professor Passamonti che analizza l’impatto del Covid sui pazienti ematologici e uno sugli effetti della ipercoagulazione nei pazienti Covid+ del professor Ageno pubblicato su Thromb Haemost il 12 dicembre.

L’Oms chiama il dottor Ageno del Circolo di Varese. Per trovare una cura al Covid

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