Sparatoria di Biandronno e spaccio nei boschi, il sindaco: «Chiederò aiuto al premier Meloni»

BIANDRONNO – Gli inquirenti sono al lavoro per identificare la vittima del del tentato omicidio andato in scena intorno alle 20.30 di ieri, venerdì 27 gennaio, in via Cairoli a Biandronno. Il giovane ferito da alcuni colpi d’arma da fuoco di piccolo calibro al petto potrebbe essere un cittadino marocchino di circa 30 anni. I carabinieri della compagnia di Varese avrebbero trovato l’immagine di un documento all’interno del cellulare del ferito che è ricoverato all’ospedale di Circolo di Varese. Sono in corso accertamenti per stabilire se quella mostrata nella foto sia la reale identità del ragazzo che non aveva altro addosso se non il cellulare e qualche banconota.

Analisi sul cellulare

Lo stesso cellulare, che il ragazzo steso a terra ferito ma cosciente agitava ieri per farsi vedere dai soccorritori, è al vaglio degli inquirenti. Dallo smartphone i militari stanno cercando di ricostruire i contatti del 30enne per individuare gli autori, o l’autore, della sparatoria di via Cairoli. Una delle ipotesi al vaglio è che l’accaduto possa essere collegato allo spaccio di droga. La zona dove il fatto di sangue si è consumato è infatti teatro dell’ormai diffusissimo fenomeno dello spaccio nei boschi.

Lo spaccio nei boschi

«Un fenomeno – spiega il sindaco di Biandronno Massimo Porotti – che abbiamo segnalato in più occasioni. Un fenomeno così radicato e che impedisce ai cittadini di godersi la bellezza delle nostre aree boschive così come accadeva in passato. Addirittura i cacciatori hanno paura ad addentrarsi nel verde: qualche giorno fa proprio con un cacciatore ho ispezionato la zona trovando i bivacchi dove i pusher vivono e spacciano. La nostra polizia locale, in collaborazione con l’Unione, con la Locale di Travedona e anche di Sesto Calende hanno eseguito numerosissimi controlli. Un lavoro enorme che ha consentito non solo di ritirare 20 patenti, andando ad incidere anche sulla clientela che qui si rifornisce, ma anche di identificare numerose persone. Il faldone ora è stato consegnato ai carabinieri».

Intervenga il Governo

Il primo cittadino mette un punto fermo: «Quello che sta accadendo nei nostri boschi non è accettabile e non è un fenomeno localizzato a Biandronno o nella sola provincia di Varese. E’ un fenomeno nazionale. Le forze di polizia fanno un grande lavoro nonostante siano sotto organico. Ma – aggiunge Porotti – Trattandosi di un fenomeno nazionale chiedo che intervenga il Governo. Mi appello a tutti i parlamentari della nostra provincia, che sono perfettamente al corrente del problema, affinché portino avanti questa istanza. Martedì sarò a Roma per un evento di Poste Italiane e se sarà presente il presidente Giorgia Meloni mi rivolgerò direttamente a lei. Ci aiuti: il Governo intervenga. Non è accettabile che i nostri cittadini non possano frequentare le nostre bellezze naturali perché invase dagli spacciatori».

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