Bilancio da 110 milioni per Legnano. Nel 2023 ben 22,5 milioni da bandi

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LEGNANO – Spese correnti aumentate di 1,5 milioni di euro rispetto all’anno passato a causa del caro energia e dell’impennata dell’inflazione, ma anche investimenti per 46,5 milioni. Sono alcuni numeri del bilancio 2023 del Comune di Legnano presentato nel consiglio comunale di ieri, martedì 7 marzo, dall’assessore alla sostenibilità, Luca Benetti.

All’aumento delle spese concorrono il caro energia per circa 800.000 euro, l’inflazione per 488.000 e l’aumento dei costi legati al personale per 210.000 euro. L’amministrazione ha comunque mantenuto invariati tributi e tariffe: confermate le aliquote tributarie vigenti nel 2022 per Imu, Tari, addizionale comunale Irpef e le tariffe vigenti per il Canone unico patrimoniale-Cup. Confermati anche i livelli tariffari dei servizi pubblici. Rispetto all’esercizio 2021, l’aumento delle spese per inflazione e caro energia è di 2,6 milioni.

I costi della “macchina”

Il conto economico pareggia a 110.683.000 euro di cui il 57,2 per cento in spese correnti e il 42,1% di quelle in conto capitale. Fra gli oltre 63.285.000 euro di spese correnti, la voce più consistente è relativa al funzionamento della macchina comunale (20,3%), seguita da “territorio e ambiente” (rifiuti, manutenzione aree a verde) con il 17,4%, dal sociale con il 17,1% e dall’istruzione con il 14,1%: una composizione della spesa che, con aggiustamenti nell’ordine di qualche decimale, ricalca quella dell’anno precedente e che vede queste quattro voci assorbire quasi il 70% del capitolo.

Fra i servizi a domanda individuale (ossia le attività in capo all’ente locale richieste dai cittadini) i tre importi di spesa maggiori sono relativi a mense scolastiche (3.119.000 euro), asili nido (2.107.000) e impianti sportivi (1.184.000 euro).

Entrate correnti per 60 milioni

Gli investimenti si concentrano principalmente in quattro voci: trasporti e mobilità (22,4%), servizi istituzionali e di gestione (22,2%), istruzione e diritto allo studio (19,3%) e politiche giovanili, sport e tempo libero (14%). Nelle entrate correnti (60.298.000 euro) i trasferimenti statali iscritti nel bilancio 2023 valgono 5.529.000 euro e sono legati soprattutto al rimborso delle perdite di gettito conseguenti all’abolizione dell’imposizione tributaria sulla prima casa. Fra le entrate in conto capitale che valgono, per il 2023, 36.536.000 euro, la parte più cospicua (22.567.000, pari al 61,7%) è rappresentata da finanziamenti ottenuti con la partecipazione a bandi, mentre 8.348.000 (il 22,8%) da accordi urbanistici.

Venendo agli investimenti sul patrimonio pubblico iscritti nel piano Triennale da qui al 2025 (pari a 21,3 milioni di euro), il 2023 vedrà investimenti per 8,3 milioni di euro suddivisi fra scuole (36%), beni identitari (25%), strade (17%) e parchi (15%) stando alle voci principali. Rispetto al Triennale adottato dalla giunta a ottobre, figura l’intervento di manutenzione straordinaria resosi necessario all’impianto termico del plesso Tosi-Manzoni, del valore di 500.000 euro.

Le opere di quest’anno

Fra gli altri interventi relativi al 2023, il recupero dei solarium nel parco ex Ila (1.100.000 euro) e i progetti legati a “La scuola si fa città”; per l’ex liceo di via Verri l’efficientamento energetico e la rifunzionalizzazione (950.000 euro su un totale nel triennio di oltre 3.300.000); nel parco ex Ila interventi per percorsi storici, recinzioni e manutenzioni (950.000); la riqualificazione normativa, funzionale e l’efficientamento energetico delle scuole Pascoli (1.780.000 euro complessivi di cui 900.000 nel 2023) e dell’asilo nido D’Acquisto (659.000) e l’inizio degli interventi per il community campus e la silent street (447.000 euro).

Sul verde pubblico, 100.000 euro saranno investiti per la riqualificazione del Parco Robinson, 100.000 per la realizzazione dello skate park nel campo dell’Amicizia; altri 170.000 euro saranno impiegati nello sviluppo della Bicipolitana.

Radice: «Invariati servizi e tariffe nonostante i rincari»

«Per il secondo anno consecutivo – commenta il sindaco Lorenzo Radice (nella foto in alto) – dobbiamo fare i conti con il caro energia, cui si aggiungono gli effetti di un’inflazione salita a livelli sconosciuti da molto tempo. Anche quest’anno, con un impegnativo e attento lavoro di razionalizzazione della spesa, riusciamo a fronteggiare gli incrementi senza toccare tariffe e servizi, ma temo che, se gli effetti del caro energia non molleranno la presa e in assenza di misure di sostegno del governo, per i Comuni sarà impossibile non ricorrere a tagli. D’altro canto possiamo proseguire con massicci investimenti, resi possibili dai tanti finanziamenti che siamo stati capaci di intercettare ».

Per l’assessore Benetti, «quello che è il documento principe di un’amministrazione comunale deve anche rispondere alle emergenze economiche e sociali acuite da situazioni di crisi. In questo momento gli enti locali vivono una situazione quasi paradossale: si trovano allo stesso tempo nella necessità di fornire più servizi per far fronte alla crisi sociale ma, subendo gli effetti del caro energia e dell’inflazione e avendo sempre meno aiuti dallo Stato, faticano sempre di più a mantenere i servizi che già erogano».

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