Boom di minori stranieri in comunità, un salasso: Busto chiede aiuto al Prefetto

BUSTO ARSIZIO – Una volta li chiamavano “i figli del sindaco“, in quanto minorenni senza una famiglia che li possa accudire che il Tribunale mette in carico all’amministrazione comunale, ma in questo caso più che “piezz ‘e core” rischiano di mandare in pezzi il bilancio del Comune. «Da uno o due al mese sono passati a 3-4 casi a settimana di minori non accompagnati, che si presentano al commissariato privi di documenti, ragazzi di origine nordafricana, che arrivano prevalentemente dall’Egitto, di età attorno ai 17 anni-17 anni e mezzo». Numeri in sensibile aumento che all’assessore ai servizi sociali Paola Reguzzoni fanno sospettare che ci sia una qualche “regia” nello spedire volutamente nelle nostre città questi giovani alle soglie della maggiore età per aggirare i rimpatri e sperare in futuri ricongiungimenti familiari.

I minori non accompagnati

«Sono dichiaratamente senza genitori in Italia e per stabilire la loro età viene fatta la misurazione del polso – riferisce l’assessore – l’impressione è che in molti casi siano escamotage per favorire i ricongiungimenti familiari legali. Fatto sta che negli ultimi mesi il fenomeno è cresciuto in maniera esponenziale». E per palazzo Gilardoni è un salasso che rischia di far sballare i conti del bilancio. «Lo Stato ci rimborsa 50 euro al giorno per ciascun soggetto per il mantenimento di questi minori a nostro carico, peccato che per mandarli in comunità il Comune debba spendere più del doppio – serve una soluzione al problema altrimenti questo fenomeno rischia di monopolizzare i capitoli di bilancio dei servizi sociali, anche a scapito di altre esigenze dei nostri cittadini bisognosi. Non solo porta via risorse, ma ci costringe a mettere in pista progetti su minori che in molti casi non hanno reali necessità di sostegno».

Il caso in Prefettura

Anche perché Busto, in quanto punto di riferimento di un territorio più vasto, finisce per farsi carico inevitabilmente di tutti i minori che si presentano in commissariato. Il caso sarà al centro di un vertice convocato in Prefettura per approfondire la questione della gestione dei flussi migratori. «Non ci aspettiamo che arrivi una soluzione – ammette Paola Reguzzoni – ma quantomeno che il problema possa essere sollevato nei confronti del ministero degli interni per darci una mano, e risorse adeguate, per gestire questa situazione sempre più preoccupante».

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