Buoni spesa, Sant’Anna ha il suo negozio. Maffioli: «Aderite. Aspettiamo voi»

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Manuela Maffioli

BUSTO ARSIZIO – «Ho guardato l’elenco dei negozi alimentari che accettavano i buoni spesa sul sito del Comune di Busto e ho detto: noi non ci siamo. Ci hanno dimenticati». Giuliano Boem è il titolare dell’Ok Sigma di Sant’Anna e quando non si è trovato in quell’elenco «Ci sono rimasto male, per dirla con un eufemismo». Che fare? «Ho mandato una mail al Suap (Sportello Unico Attività Produttive) chiedendo spiegazioni».

Non avete visto la Pec? Ecco come fare

Giuliano non era stato dimenticato. «Abbiamo inviato 155 Pec ad altrettante attività commerciali-alimentari della città – spiega l’assessore alle Attività Produttive e alla Cultura di Busto Manuela Maffioli (nella foto) – Chiedendo la registrazione di chi volesse aderire all’iniziativa. Se un’attività non risponde noi lo interpretiamo come un no». E Giuliano non ha risposto. «Il Suap mi ha risposto molto rapidamente – racconta – Spiegandomi tutto. Sono andato a controllare: la Pec era stata inviata ma era finita, non so per quale ragione, nella posta indesiderata. Non mi avevano dimenticato: per un disguido io non avevo risposto. L’ho fatto oggi e l’elenco è stato aggiornato». Sant’Anna c’è, a tutti gli effetti.

L’appello dell’assessore Maffioli

«E vorremmo che ce ne fossero di più ogni giorno che passa di attività che aderiscono alla campagna buoni spesa. In tanti hanno già detto sì, ma più siamo meglio è – aggiunge Maffioli – Anzi lancio un appello: fatevi avanti. Maggiore è l’offerta, maggiore è la possibilità di incontrare i bisogni di chi è in difficoltà. Noi vorremmo che questa piattaforma fosse più ampia possibile». Molti hanno già detto sì: «Chi non lo ha fatto perché non ha visto la Pec la cerchi o ci contatti (suap.bustoarsizio@pec.regione.lombardia.it suap@comune.bustoarsizio.va.it funzionario.tam@comune.bustoarsizio.va, questi gli indirizzi) reinvieremo l’informativa con tutte le indicazioni per poter aderire alla piattaforma». I buoni spesa vengono destinati ai nuclei famigliari che sono in difficoltà. Un numero che è in aumento a causa della crisi economica arrivata con l’emergenza sanitaria. «Chi vorrà applicare degli sconti su questi buoni spesa (facendoli così “durare” di più) sapendo di sostenere persone in difficoltà avrà il doppio, il triplo, grazie da parte dell’amministrazione – conclude Maffioli –  E un grazie enorme va a tutte le attività commerciali cittadine che si sono già rese protagoniste di una gara di solidarietà. Donando di tutto, derrate alimentari sono arrivate dai supermercati e dai piccoli negozianti. Busto ancora una volta fa la differenza. Chi non ha visto la Pec e vuole aderire alla piattaforma buoni spesa si faccia vanti: più siamo, migliore sarà il risultato».

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