A spasso in centro a Busto: «Cerco di scroccare il Wi-Fi gratis». Denunciato

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BUSTO ARSIZIO – Continuano i controlli quotidiani dei carabinieri della compagnia di Busto Arsizio per far rispettare le limitazioni e i divieti previsti dal decreto Conte per limitare il più possibile la diffusione del Covid-19. E sono 11 i trasgressori denunciati nel corso delle ultime ore. Il messaggio «Restate a casa», diventato ormai un mantra da parte di tutte le istituzioni fatica ad essere compreso. E le scuse inventate per uscire senza alcuna necessità imprescindibile sarebbero da cabaret non fosse che un simile comportamento è di fatto tanto pericoloso quanto scellerato.

In tutto 11 persone denunciate

Tra le giustificazioni più stupide fornite ai militari durante i controlli di ieri, mercoledì 18 marzo, c’è di certo quella messa sul piatto da un 40enne residente a Busto Arsizio. Gli uomini dell’Arma lo hanno fermato mentre era a spasso per il centro storico cittadino. A domanda sul perché il 40enne fosse lì in palese violazione dei divieti l’uomo ha candidamente dichiarato di essere alla ricerca di un hotspot “aperto” per connessione Wi-Fi gratuita. Per lui è arrivata la denuncia.

Tra finti debiti da saldare e false consegne di pacchi

Così come per due cittadini sudamericani, entrambi 25ennni, fermati su un’unica auto mentre si dirigevano a Cassano Magnago per effettuare un pagamento in favore di un connazionale del quale, però, non hanno saputo fornire le generalità. Quattro fagnanesi sono invece stati trovati a chiacchierare in piazza tutti seduti a distanza ravvicinata su un’unica panchina. Un 55enne di Cassano ha dichiarato di trovarsi a Busto per recapitare un pacco. Peccato non abbia saputo indicare ai carabinieri l’indirizzo al quale avrebbe dovuto effettuare la finta consegna. Due 70enni sono stati trovati a Castellanza, fuori dal comune di residenza, che non ci hanno nemmeno provato a inventare una scusa: erano lì senza ragione e quindi sono stati denunciati. Infine una 50enne residente in provincia di Milano è stata trovata a Lonate, a parecchi chilometri dalla casa dove avrebbe dovuto trovarsi, mentre sfogliava tranquillamente una rivista seduta sull’argine del Ticino.

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