Busto capitale della fotografia con il Festival europeo dell’Archivio fotografico

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BUSTO ARSIZIO – Se fosse una foto, sarebbe una fotografia di gruppo. Dove accanto a Busto Arsizio, comune capofila, ci sono anche Gallarate, i paesi della Valle Olona, Legnano e perfino Milano. Ma il Festival Fotografico Europeo non è un’immagine sola. Ma tante fotografie. Che daranno vita a ben 40 mostre in un mese. Ognuna firmata da grandi fotografi italiani e internazionali. Fotografie che sapranno suscitare stupore per la loro bellezza, ma anche più di una riflessione sui temi affrontati, raccontati immortalati ed esposti. A corollario delle mostre, infatti, verranno organizzati seminari, workshop, proiezioni, multivisioni, letture portfolio, presentazioni libri e concorsi.

Insomma cultura: dell’immagine, della fotografia. Nei luoghi della cultura: Palazzo Cicogna di Busto Arsizio, fulcro del Festival, ma anche location private e pubbliche di altri Comuni del territorio. In una parola un grande evento. Che verrà inaugurato domenica 17 marzo alle 18.30  proprio a Palazzo Cicogna e che per un mese intero offrirà una serie di appuntamenti.

L’ottava edizione del Festival Fotografico Europeo, in programma dal 16 marzo al 28 aprile a Busto Arsizio, nei Comuni della Valle Olona, ma anche a Legnano e Milano è stato presentato questa mattina. L’iniziativa organizzata dell’Archivio Fotografico Italiano, che coinvolge numerose associazioni, scuole,  gallerie e realtà private, ha fin dal suo esordio avuto al suo fianco Palazzo Gilardoni. Che ha sempre creduto nelle potenzialità di questo evento, cresciuto edizione dopo edizione, fino a raggiungere gli attuali livelli internazionali e di altissima qualità. L’appuntamento gode anche del patrocinio del Parlamento europeo, della Provincia di Varese e delle amministrazioni che fanno parte di questo festival di rete

Il cuore del Festival sarà Palazzo Marliani Cicogna, nelle cui sale saranno allestite ben dieci delle quaranta mostre che compongono la ricca rassegna. Con un’inedita modalità espositiva: le fotografie saranno esposte accanto alle opere della collezione delle Civiche Raccolte d’Arte, così da farle “dialogare”. In tal modo i visitatori potranno sia apprezzare opere che magari ancora non conoscono, sia mettere a confronto i linguaggi espressivi di forme d’arte diverse, che comunque hanno molto in comune.

«Un dialogo che è un po’ la cifra e il punto di forza del Festival, al netto del pregio culturale delle opere – sottolinea l’assessore all’Identità e Cultura Manuela Maffioli – Sono numerose e diverse tra loro le sedi che ospiteranno le mostre. In questo modo chi si farà affascinare dal Festival potrà anche vedere e conoscere questi luoghi della cultura. Domus, luoghi che oggi sempre più sono al centro delle nostre politiche. Vorrei poi sottolineare come associazioni, scuole, studi privati, gallerie d’arte, librerie e tutte le realtà che sono coinvolte in questo evento rappresentano di fatto il “Sistema Città”, che l’amministrazione sostiene. Insomma, puntiamo a portare bellezza nella bellezza e difendere ogni luogo di cultura, tutti insostituibili baluardi contro il degrado».

Maffioli ha poi sottolineato che «il Festival permette di realizzare un viaggio all’interno di una disciplina artistica: la fotografia. Ogni iniziativa culturale viene pensata anche come potenziale occasione in cui si accenda una passione e il talento inespresso trovi modo di manifestarsi, dando magari il via a una esperienza professionale appagante». E anche per il Festival Fotografico non mancherà il coinvolgimento dei più giovani. Il servizio di didattica museale e territoriale sta, infatti, predisponendo un ricco programma di visite e laboratori per gli studenti che coinvolgerà anche i bimbi delle scuole dell’infanzia.

Di «evento strategico per il territorio» ha parlato l’assessore al Marketing Paola Magugliani. «Il respiro internazionale del Festival è una grande occasione di richiamo per il territorio – ha detto -per più di un mese arriveranno tanti artisti e appassionati da fuori città, ciò significa mettere Busto al centro di una rete territoriale virtuosa, creare opportunità di crescita e di sviluppo».

E poi cultura capace di fare sinergia anche con l’urbanistica: «Inoltre – ha proseguito – ospitare il Festival a Palazzo Cicogna consente di valorizzare anche la rinnovata piazza Vittorio Emanuele, anche per questo uno degli aperitivi in programma sarà organizzato proprio a ridosso della piazza, perché è uno spazio che intendiamo promuovere e far vivere sempre più».

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