BUSTO ARSIZIO – Accusata di aver avuto un ruolo nel distrarre parte del capitale personale di Emanuele De Castro, collaboratore di giustizia e già condannato in via definitiva quale affiliato alla locale di ‘ndrangheta Legnano-Lonate Pozzolo, l’avvocato Francesca Cramis (nella foto) ha visto archiviare tutti gli addebiti mossi a suo carico dal pm della Dda di Milano Alessandra Cerreti. Lo stesso procuratore aggiunto di Busto Arsizio Giuseppe D’Amico ha chiesto il non doversi procedere nei confronti del legale.
Il capo di imputazione modificato
Il 17 settembre 2020, nel bel mezzo del processo Krimisa davanti al collegio giudicante di Busto Arsizio presieduto da Rossella Ferrazzi, il pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia di Milano Cerreti aveva depositato in Tribunale a Busto Arsizio un primo avviso di conclusione indagini informando la corte del coinvolgimento dell’avvocato chiedendo che la corte stessa dichiarasse Cramis incompatibile. Richiesta rigettata davanti alla quale è stato l’avvocato stesso a fare un passo indietro «Per senso di responsabilità».
Archiviazione chiesta dalla procura
Il 5 gennaio 2021 la Dda di Milano aveva dovuto gioco forza depositare un secondo avviso di conclusione indagine, sempre in relazione al medesimo fatto. Un secondo avviso di conclusione indagini modificato e privato dell’aggravante mafiosa che, a quel punto la stessa Distrettuale, ammetteva non poter reggere in un’aula di tribunale. Ieri, lunedì 4 ottobre, anche le ultime accuse sono state archiviate anche su richiesta della procura bustocca. Che non ha svolto indagini aggiuntive rispetto a quelle messe in campo dalla Dda. Cramis è stata sentita ma in sede di interrogatorio ha semplicemente confermato quanto già contenuto nella memoria difensiva già depositata a Cerreti. La procura di Busto ha dunqjue chiesto l’archiviazione sulla base degli accertamenti di Milano.