Busto, negozio chiuso contro il Green pass. «Solidali con i lavoratori sospesi»

busto arsizio no green pass lavor

BUSTO ARSIZIO – Secondo gli ultimi dati ministeriali il 73,65%  della popolazione italiana ha concluso il ciclo vaccinale contro il Covid-19 e l’obbligo del Green pass si estende ormai alla maggior parte delle attività culturali e ricreative. Da oggi, venerdì 15 ottobre, anche ai luoghi di lavoro. Come annunciato sono partite in tutta Italia le proteste di chi non ci sta e a Busto Arsizio l’Assemblea popolare organizza una manifestazione contro l’obbligo. Musica, dolcetti offerti dalla gastronomia Gusto Arsizio, rimasta chiusa proprio per opporsi alla misura, e cartelloni: «Noi vogliamo protestare pacificamente a queste imposizioni liberticide», dicono i partecipanti.

Vogliamo libertà

Come c’era da aspettarsi in tutto il paese sono partite manifestazioni e proteste contro l’obbligo vaccinale per i posti di lavoro entrato in vigore proprio questa mattina, venerdì 15 ottobre, e che riguarderà circa 23 milioni di dipendenti pubblici e privati. A stabilirlo è un decreto che prevede anche sanzioni, multe e sospensione dello stipendio per chi è sprovvisto del certificato verde, ma non il licenziamento. Anche a Busto Arsizio alcuni cittadini che non sono d’accordo con la misura scendono in piazza Santa Maria, «per protestare contro questa imposizione che rasenta il ridicolo e che, noi temiamo, sarà solo l’inizio di una lunga serie di restrizioni alla nostra libertà», dice Gianluca, uno dei manifestanti.

Dolcetti in solidarietà

Ecco che la piazza bustocca a partire dalle 9.30 si è riempita di una cinquantina di persone, alcune con le chitarre, altre che hanno portato i loro bambini che si sono messi a disegnare, altri ancora con cartelloni e manifesti e i proprietari della gastronomia Gusto Arsizio hanno offerto a tutti dei dolcetti da loro preparati. «Il nostro negozio – avevano scritto in un post su Facebook – rimarrà chiuso perché ci opponiamo all’obbligo di Green pass e offriremo i prodotti in solidarietà a chi verrà sospeso dal lavoro».

 

I manifestanti hanno poi continuato a protestare contro il Green pass in generale. «Noi non siamo contro tutti i vaccini, ma contro questo che è stato testato in fretta e furia e quindi non ci fidiamo. Purtroppo temiamo che ci siano delle imposizioni dai grandi poteri (penso al certificato verde, case farmaceutiche che si arricchiscono, 5G) che vogliono controllarci. Il risultato è che molti di noi stanno pensando anche a trasferirsi in altri paesi o trovare modi diversi di lavorare», conclude Gianluca.

Casapound

Intanto questa notte nella zona dei 5 ponti di Busto Arsizio è comparso uno striscione di CasaPound che recita  «Dal 1954 porto, faro, orgoglio italiano. Tutta Italia come Trieste. #nogreenpass». Anche in questo caso il messaggio è di chiara opposizione all’obbligo vaccinale. Ecco la nota.

Ci troviamo di fronte a una situazione completamente surreale: chiunque osi opporsi a provvedimenti palesemente inadeguati, viene additato come un nemico del popolo dagli stessi squallidi personaggi che fino a ieri si sono indignati per l’assalto alla sede della CGIL, cianciando di diritti dei lavoratori. Ci chiediamo con che faccia ora chiedono licenziamenti e multe per i lavoratori che protestano rivendicando un loro diritto. Il sostegno di CasaPound va ovviamente a chi in questi giorni mette a rischio la propria sicurezza economica e lavorativa per una battaglia, quella contro il green pass, che è di tutti e per tutti. Il nostro non è e non sarà mai un popolo di manovrabili burattini.

busto arsizio no green pass lavoro – MALPENSA24