Busto, utenti violenti negli ospedali: corsi di prevenzione e autodifesa

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BUSTO ARSIZIO – Dopo l’escalation di aggressioni (talvolta piuttosto eclatanti) ai danni degli operatori sanitari, in primis quelli dei Pronto Soccorso, l’Asst Valle Olona mette in campo una doppia strategia. Come del resto era già stato annunciato alcuni mesi subito dopo quella che può essere definito l’episodio più violento avvenuto il 22 gennaio 2019 al Pronto Soccorso dell’ospedale di Gallarate quando i famigliari di un trentenne che si era suicidato buttandosi dal quinto piano del Sant’Antonio Abate avevano sfasciato il Triage.

Potenziamento dei sistemi di videosorveglianza

«E iniziamo questo percorso proprio da Gallarate – spiega Eugenio Porfido, dg dell’Asst Valle Olona – Abbiamo già introdotto alcuni interventi strutturali, come il potenziamento della videosorveglianza, altri ne introdurremo ancora. Oggi, però, iniziamo un corso di formazione con gli operatori e i medici di Pronto Soccorso e non solo che permetterà loro dotarsi degli strumenti necessari per prevenire il conflitto con l’utente, gestirlo in modo da evitare le conseguenze del rischio apprendendo anche qualche tecnica fisica di autodifesa. Il corso inizia oggi, mercoledì 3 luglio, e è organizzato in collaborazione con i City Angels, già presenti nei nostri ospedali con un servizio di aiuto e sicurezza». L’iniziativa raccoglie il plauso di Roberto Gelmi, direttore del presidio ospedaliero di Gallarate: «Purtroppo i casi di aggressione sono in aumento – spiega – E se quelli relativi a un’aggressione fisica sono limitati e sporadici seppur eclatanti, le aggressioni verbali sono quotidiane. A me è accaduto questa mattina, ho trascorso 2 ore insieme agli agenti della polizia di Stato nel gestire una situazione potenzialmente critica poi risoltasi per fortuna senza conseguenze. Il potenziamento della videosorveglianza si è già rivelato utile per le forze di polizia in particolare in presenza proprio di aggressioni verbali. Questo corso di formazione è una grande opportunità per tutti i nostri medici e operatori, costituirà uno strumento in più, uno strumento efficace per gestire al meglio queste situazioni». Dello stesso parere è Emilio Lualdi, primario del Pronto Soccorso dell’ospedale di Busto: «Il progetto prevede che questo corso venga esteso, nei mesi, anche agli operatori e ai medici, non solo di Pronto Soccorso, che operano negli ospedali di Busto e Saronno. Vogliamo che tutta la struttura sia adeguatamente formata. E’ indubbi che l’aggressività sia aumentata negli ultimi anni».

Corso di wilding con i City Angels

«Non parliamo di un corso di arti marziali – precisa Andrea Bocchieri, responsabile sicurezza – Questo è un addestramento. Che parte e si basa soprattutto sulla crescita personale. Il corso è strutturato in 7 incontri in 2 edizioni, per consentire a tutti di essere presenti rispettando la turnazione, con 24 partecipanti. Obbiettivo è anche quello di creare operatori che sappiano lavorare in squadra, che abbiano la consapevolezza, in caso di situazione critica, di avere accanto un collega con la stessa identica formazione. E creare i presupposti affinché si impari a lavorare bene in squadra è un risultato straordinario che migliorerà tutti gli ambiti lavorativi». Il corso si basa sul wilding, disciplina codificata dal fondatore dei City Angels. «Il wilding mira a evitare lo scontro fisico – spiega Andrea Menegotto, coordinatore provinciale dei City Angels e istruttore – Due i fondamenti: psicologi e prevenzione. Gli operatori saranno formati a affrontare situazioni di tensione con il corretto atteggiamento mentale. Molto spesso queste situazioni si possono risolvere con un sorriso, un sorriso mediato dal giusto approccio psicologico. Ai partecipanti al corso saranno anche fornite delle nozioni fisiche di autodifesa. Diciamo, però, che la parola magica del wilding è assertività». Un secondo corso partirà anche a settembre. A fine luglio, inoltre, partiranno i lavoro di potenziamento dell’area Triage del Pronto Soccorso di Gallarate. «Sarà rifatto il front office del Triage con struttura in acciaio rinforzato e vetro stratificato e sarà posizionata una porta comandata dall’operatore che eviterà l’accesso agli utenti alle aree di servizio del Pronto Soccorso. Sarà inoltre realizzata una guardiola per la guardia giurata con monitor interno collegato alla videosorveglianza – spiega Massimiliano Mastroianni, responsabile del settore tecnico dell’azienda – L’intervento avrà un costo di 20mila euro e completato in una decina di giorni circa».

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