Rigenerazione urbana, la sfida di Cardano. Colombo: «Meglio di una variante»

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CARDANO AL CAMPO – Secondo gli inquilini di Palazzo Prati l’occasione della legge regionale sulla Rigenerazione urbana e un’occasione unica per i privati di andare a recuperare aree dimesse, riconvertire capannoni in disuso da anni, rimettere ordine e rilanciare sotto il profilo urbanistico la città. Per questo motivo, in applicazione della normativa regionale, l’amministrazione comunale di Cardano al Campo invita a presentare segnalazioni, suggerimenti e proposte entro l’11 marzo 2021. L’obiettivo è individuare gli ambiti di rigenerazione urbana e il patrimonio edilizio dismesso con criticità tramite azioni partecipative di consultazione preventiva della comunità e degli eventuali operatori privati interessati dalla realizzazione degli interventi.

Meglio di una variante

colombo avanzo investimenti cardanoPer le aree che verranno inserite all’interno del progetto di Rigenerazione urbana, «la legge regionale mette a disposizione più volumi, sconti sui costi di costruzione, canali privilegiati», spiega il sindaco Maurizio Colombo. «Diventa di fatto una variante ma con percorsi molto più snelli. Invito privati, aziende e società a farsi avanti: è un’occasione d’oro per una città come la nostra che vive di continue trasformazioni sempre più drastiche e veloci. Penso non soltanto agli ex complessi industriali che sorgono di fatto in centro (come la Bonomi, ndr) ma a tanti altri piccoli capannoni e officine che spesso oggi non è nemmeno più possibile affittare in quanto ormai troppo a ridosso di abitazioni e complessi residenziali. Con questo avviso pubblico invitiamo a presentare in Comune proposte progettuali di privati interessati a un processo di trasformazione delle loro proprietà cogliendo l’occasione della legge regionale sulla rigenerazione urbana».

Individuare le aree

Possono cogliere questa opportunità aree, ambiti ed edifici classificabili come Ambiti di rigenerazione urbana con specifico riferimento all’articolo 8 bis della Legge regionale 12/2005 , nonché gli immobili dismessi da più di 5 anni di qualsiasi destinazione d’uso, con criticità relative a uno o più dei seguenti aspetti: salute, sicurezza idraulica, problemi strutturali che ne pregiudicano la sicurezza, inquinamento, degrado ambientale e urbanistico-edilizio. Tali immobili non devono essere stati eseguiti in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità rispetto allo stesso titolo (ad esclusione di quelli per i quali siano stati rilasciati titoli edilizi in sanatoria) oppure situati in aree soggette a vincoli di inedificabilità assoluta.

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