Caso Sinti, hanno perso i cittadini di Gallarate

Cinque famiglie gallaratesi, in stato di bisogno tanto da essere inserite nella graduatoria delle assegnazioni in deroga delle case popolari, non avranno una casa, a seguito della scelta costosa dello sgombero del campo Sinti e della volontà del sindaco di farsi campagna elettorale personale con soldi pubblici. Una scelta che hanno pagato le famiglie sinte e che pagano anche tutti gli altri cittadini gallaratesi.

Dopo avere ripetuto che nessuna casa sarebbe andata alle famiglie sinte, dopo avere sbeffeggiato e provocato gli stessi Sinti, la rete delle associazioni solidali, l’avvocato che li difende gratuitamente, le forze politiche che hanno chiesto buon senso e buona amministrazione, il sindaco si piega alla realtà e alla legge, riconoscendo fra l’altro la falsità delle sue dichiarazioni che indicavano i Sinti come dei ricconi con ville e jacuzzi.

Lo fa probabilmente anche a seguito di una sentenza del Tribunale di Busto Arsizio che, pur rimandando al TAR, dice chiaramente che l’amministrazione ha attuato uno sgombero senza emissione di provvedimento, che lo sgombero è eccedente da quanto reso necessario dal ripristino della legalità, che deve comunque essere assicurata la tutela dei bisogni e degli stili di vita di una minoranza, che era ed è necessario individuare soluzioni alternative.

Altro che il 3-0 evocato dal sindaco. E’ un 5-0. Ma a perdere sono i cittadini gallaratesi, e fra essi i più bisognosi di aiuto. Perché purtroppo, checché ne pensi il sindaco, non è una partita di calcio.

Sinistra per Gallarate – Liberi e Uguali Gallarate

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