L’infortunio non ferma Cassioli, Gallarate sul tetto del mondo di sci nautico

SKARNES – «Lo sport sa sempre insegnarmi qualcosa di nuovo, nonostante lo conosca da una vita: emozioni uniche anche questa volta». Per Daniele Cassioli la settimana era cominciata in ospedale, con le lacrime agli occhi per il dolore. Ma l’infortunio avvenuto durante l’allenamento non ha impedito al campione paralimpico gallaratese di trionfare: ieri, domenica 28 agosto, ha concluso i mondiali di sci nautico a Skarnes, Norvegia, con cinque medaglie, tra cui il sesto oro consecutivo nelle figure.

Tre ori e due argenti

«Argento in slalom, dopo sei anni lascio il titolo mondiale di questa disciplina nelle mani di qualcun altro. Forse il dolore, forse non so cosa. La verità è che c’è chi ha sciato meglio di me e ha meritato la vittoria». Daniele aveva così commentato, attraverso il suo profilo facebook, il secondo posto nella specialità in cui l’americano Mike Royal era riuscito a eguagliare il record del mondo detenuto proprio dall’azzurro.
All’inizio il timore era che, per una botta al torace subita in allenamento si fossero fratturate alcune costole: si sono rivelate integre ma il dolore è rimasto. Il campione pluripremiato non si è comunque arreso, ed è riuscito a totalizzare 3 ori (figure, salto e combinata non vedenti) e 2 argenti (slalom e combinata assoluta). «Questo Mondiale è stato il più particolare della mia vita. Sono partito per confermarmi in ogni disciplina e realizzare nuovi record, invece lunedì ero in ospedale con le lacrime agli occhi per il dolore. Tutto questo mi ha costretto a fare nuovi calcoli e dà ancora più valore a queste medaglie». Per Cassioli, cieco dalla nascita e tra poco trentatreenne, i titoli mondiali, a cui si aggiungono 7 medaglie d’argento e una di bronzo, sono ora saliti a 25: e gli ultimi, come aveva sottolineato per l’oro nelle figure, «hanno un sapore particolare, perché conquistati a mezzo servizio».
A Skarnes l’Italia ha ottenuto in totale nove medaglie: insieme alle cinque di Cassioli ci sono l’oro di Pietro De Maria (categoria Seated) e l’argento di Christian Lanthaler (categoria Standing) nello slalom, e i bronzi (entrambi categoria Vision Impaired) di Matteo Fanchini nel salto e nella combinata.

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