Censiti i caprioli nel Parco del Ticino: comunità «stabile, ampia e vitale»

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TURBIGO – Più di 30 esemplari contati in un solo giorno. È uno dei risultati del censimento dei caprioli 2021 concluso a novembre in un’area campione di elevato pregio naturalistico all’interno del Parco lombardo della Valle del Ticino. Il monitoraggio è stato coordinato, come di consueto, dal professore Alberto Meriggi del dipartimento di Scienze della terra e dell’ambiente dell’Università degli Studi di Pavia con la collaborazione della dottoressa Olivia Dondina dell’omologo dipartimento dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Quest’anno il censimento ha visto la partecipazione congiunta di un nutrito gruppo di studenti e giovani ricercatori delle due università insieme ai volontari del Parco lombardo del Ticino (Guardie ecologiche volontarie e Antincendio boschivo, volontari della biodiversità e del servizio civile) oltre al personale del settore fauna del Parco e alla guardiaparco referente per la zona. Il capriolo è fra le specie di cervidi che più beneficia di miglioramenti se protetto, in presenza di aree forestali ben conservate e di una riduzione della pressione venatoria.

Battuta di volontari e università

La popolazione di caprioli presente nei boschi della Valle del Ticino è frutto di un primo nucleo reintrodotto dal Parco a metà degli anni 90. Il censimento si ripete ormai da 7 anni nei boschi dell’area dell’azienda agricola Salvaraja a sud della Riserva naturale orientata “La Fagiana”.

Fra farnie, carpini, olmi, ontani e noccioli trovano rifugio gli esemplari contati nei giorni scorsi durante un censimento in battuta, replicato in due sessioni svolte a una settimana di distanza su una serie di aree campione predefinite. In ogni settore osservatori fissi, disposti lungo tre lati del perimetro del settore di battuta, sono addetti all’osservazione e al conteggio degli animali, mossi dal progressivo avanzamento di un fronte mobile di battitori, disposti sul quarto lato del settore. In totale, hanno partecipato al censimento 50 persone così organizzate.

Contati più di 30 esemplari in un giorno

Il periodo più adatto per lo svolgimento di questo tipo di censimento è il mese di aprile, ma considerato il periodo di sospensione dell’attività causato della pandemia quella condotta nei giorni scorsi può considerarsi una sorta di sessione speciale del censimento per l’anno 2021. I censimenti di quest’anno hanno permesso, come detto, di contare nell’area più di 30 esemplari in un giorno, stimando una densità di individui pari a 31,2 per chilometro quadrato: segno questo, considerato anche il periodo dell’anno, di una popolazione che si mantiene ampia, vitale e stabile all’interno dell’area protetta, in quanto ben inserita in un contesto naturale nel mezzo della Pianura Padana.

«Questo evento – ha commentato il consigliere delegato del Parco del Ticino, Francesca Lara Monno – ha rappresentato non solo un momento importante per l’acquisizione di dati scientifici, ma anche un prezioso segnale di collaborazione tra il mondo della ricerca dell’Università di Pavia e dell’Università di Milano-Bicocca e il personale e i volontari del Parco del Ticino».

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