Allarme Colombia, stop ai voli fino al 31 agosto: campioni del pedale nei guai

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Un affollato momento del Tour Colombia 2020 (bettiniphoto)

Scatta nel ciclismo l’allarme Colombia. Il presidente Iván Duque ha infatti prolungato lo stato di emergenza relativo alla pandemia fino al 31 agosto prossimo, stato di ermergenza inizialmente previsto fino al 31 maggio. Di conseguenza Angela María Orozco, ministro dei trasporti, ha cancellato tutti i voli nazionali e internazionali da e verso il Paese fino alla stessa data. Anche le frontiere terrestri resteranno chiuse e tutti i trasporti nazionali saranno sospesi fino a nuovo avviso.

«La restrizione al trasporto aereo internazionale va di pari passo con l’emergenza sanitaria, cioè fino al 31 agosto. Fino a quella data non è previsto il ripristino di voli internazionali» ha detto il ministro rispondendo alle domande dell’emittente Blu Radio.

Una decisione che rischia seriamente di mettere in difficoltà i ciclisti professionisti colombiani che stanno trascorrendo queste settimane nel loro Paese. Ciclisti che stavano programmando per le prossime settimane il rientro in Europa in vista della ripresa dell’attività agonistica.

È vero che la Colombia ha un occhio di riguardo per i suoi ciclisti – 111 di loro sono stati infatti autorizzati ad allenarsi sulle strade e all’aperto, individualmente e seguendo i protocolli di sicurezza e igiene – ma sicuramente il prolungamento dello stato di emergenza non è la notizia che tutti loro si attendevano. E probabilmente Quintana, Uran, Bernal e compagni dovranno scendere in campo in prima persona per cercare un accordo con il loro governo e poter raggiungere l’Europa.

Una soluzione deve essere trovata per forza nel giro di poche settimane: le squadre dei corridori colombiani  avevano programmato per loro un rientro in Europa, dove l’attività ciclistica ha il suo clou e lo avrà ancor di più in questa stagione condensata, al massimo per la seconda metà di giugno.

Servirà un lavoro di diplomazia tra il governo colombiano, la federazione ciclistica internazionale, il Comitato olimpico e i corridori: senza accordo, per i big del pedale colombiano, non ci sarà possibilità di preparare né di correre il Tour de France. Davvero la Colombia avrà voglia di fermare Bernali, Quintana, Lopez, Uran e via dicendo, che in patria sono considerati degli eroi?

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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