Andrea Vendrame: “Giro bello e sfortunato, ma io non mollo”

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Sono tante le storie che si intrecciano al Giro d’Italia, dove ieri il campione di Francia Arnaud Demare ha conquistato la sua quarta vittoria in volata, confermandosi re degli sprinter.

Tra queste storie, c’è il Giro molto bello ma sfortunato che sta vivendo Andrea Vendrame. Per il portacolori dalla del team Ag2r La Mondiale molti piazzamenti negli sprint, ma anche molta sfortuna: è stato infatti uno dei corridori coinvolti nella caduta della tappa dei ventagli con arrivo a Brindisi che gli ha procurato dei problemi al polso.

«E’ un Giro che mi sta piacendo molto, lo ammetto. Sto cercando di prendere tutte le occasioni che mi vengono offerte, ho colto degli ottimi piazzamenti anche in volata, peccato che non sia arrivata ancora la vittoria: sono stato molto sfortunato a cadere, non ci voleva proprio, per fortuna sono riuscito a ripartire e riesco comunque a proseguire, ma i postumi si sentono eccome. Ho un polso che mi fa male, faccio fatica a guidare la bici e soprattutto a rilanciare, ma il ciclismo è anche questo, tanta fatica, ma non si può tirarsi indietro».

Nonostante i postumi della caduta, Vendrame non ha la minima intenzione di mollare e già a pensa a tutte le occasioni in cui potrà lasciare il segno: «Quella di ieri è stata una tappa per me complicata, davanti  i grandi treni si sono battaglia per portare davanti i velocisti, io non ho nessun compagno che mi possa veramente dare una mano, devo fare in proprio, ma non mi importa, quando c’è una battaglia io non esito a buttarmi nella mischia. Mancano ancora tante tappe prima di Milano e sicuramente ci saranno delle belle occasioni per mostrare quello che valgo, una bella fuga per farmi un po’ vedere, qualche azione da lontano che nessuno che si aspetta, mai dire mai».

Nel fine settimana la corsa rosa arriverà in Veneto, Andrea conosce bene queste zone e già sta pensando a qualcosa: «Si sa, quando si corre vicino a casa è un’emozione in più. Ci sarà da faticare sulle salite, ma sono strade che conosco molto bene e chissà, forse riuscirò ad inventarmi qualcosa, ci spero. Ma soprattutto che il meteo sia clemente con noi, anche perché la cronometro parte da casa mia e vorrei evitare di farla sotto l’acqua, ma ormai sappiamo che con tappe di questo genere non siamo mai stati tanto fortunati!».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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