Cinema: Locarno rinasce dalle ceneri del virus, Festival annullato cambia forma

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Piazza Grande a Locarno, quest'anno non la vedremo così

LOCARNO – Il Coronavirus si è abbattuto peggio di uno tsunami su tutte le rappresentazioni culturali ed artistiche. Non ha fatto eccezione il Festival di Locarno, rassegna del cinema libero, controcultura, cosmopolita e indipendente che comunque non dimentica di dare un suo spazio anche ai blockbuster cioè i film di cassetta, che però come una sorta di Araba Fenice è risorto dalle sue stesse ceneri. Al mesto annuncio dell’annullamento della manifestazione ha fatto seguito un rilancio in forma virtuale. Il 29 aprile l’annuncio doloroso del forfait della 73ma edizione. La Piazza Grande della località svizzera, il più grande cinema all’aperto di Europa con i suoi oltre 8 mila spettatori provenienti da tutto il mondo, è stata ritenuta un rischio troppo alto per la salute.

“Constatata l’inattuabilità della manifestazione nella sua regolare forma fisica a causa dell’emergenza sanitaria e delle odierne direttive delle autorità federali riguardanti i grandi eventi, il Consiglio direttivo e il Consiglio di amministrazione del Locarno Film Festival, sotto la presidenza di Marco Solari, annunciano che, non essendo possibile un’edizione incentrata sull’incontro e la condivisione degli spazi fisici, il Festival cambia forma e rilancia con Locarno 2020-For the Future of Films, un’iniziativa volta al sostegno del cinema d’autore indipendente”. Costretta quindi a rinunciare alla consueta selezione di lungometraggi in prima visione ecco subito un’alternativa, un modo per sopravvivere nonostante. “Locarno 2020-For the Future of Films, con una serie di progetti mirati, fornirà un supporto al cinema d’autore indipendente e alle sale cinematografiche, e proporrà al pubblico e ai professionisti dell’industria contenuti speciali su diverse piattaforme tra cui, qualora gli scenari in continua evoluzione lo permettessero, proiezioni fisiche in totale sicurezza”, è stato spiegato.

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Il Pardo del Festival cinematografico di Locarno

Ora è stata illustrata nei particolari la novità che appare anche una vera e propria sfida alla pandemia. For the Future of Films lancia The Films After Tomorrow: il progetto investirà una parte delle finanze destinate ai premi per i lungometraggi in produzioni che hanno dovuto interrompere la loro lavorazione a causa del virus. Tra queste 10 produzioni internazionali e 10 nazionali selezionate dalla direzione artistica, due giurie decreteranno i vincitori di due Pardo 2020 e di altri premi che saranno annunciati nelle prossime settimane. Un progetto rivolto anche al pubblico, che potrà scoprire un percorso nella storia del Locarno Film Festival attraverso alcuni film scelti dai 20 registi selezionati.

E’ chiaro che questa prima iniziativa è una redifinizione del ruolo di Locarno nel contesto del Covid-19 con un fondo di sostegno per la produzione cinematografica, congelata in una situazione di incertezza che sta mettendo a repentaglio la possibilità per molti film di vedere la luce. Lavorazioni interrotte, riprese in attesa di montaggio, professionisti e autori che potrebbero vedere vanificato il frutto di un lungo lavoro: sono questi i punti sensibili su cui il Locarno Film Festival ha scelto di intervenire, per dare un segno di vicinanza a chi lavora nel settore e garantire al proprio pubblico la visione di cinema di qualità anche nel futuro.

Come detto The Films After Tomorrow si svilupperà come un concorso destinato a 10 produzioni internazionali e 10 produzioni svizzere, la cui lavorazione ha subìto un’interruzione a causa dell’emergenza sanitaria. I registi dei 20 film selezionati si presenteranno al pubblico dal 5 al 15 agosto, online, condividendo il proprio sguardo attraverso un viaggio all’interno della storia del Locarno Film Festival, presentando ciascuno un film che lo ha influenzato. Parallelamente le due giurie internazionali, che saranno scelte dalla direzione artistica, valuteranno i 20 film in gara assegnando sabato 15 agosto alcuni premi, tra cui due Pardo 2020 dal valore di 70.000 franchi ciascuno. Un riconoscimento tangibile, concreto, che potrà consentire a questi film di raggiungere la loro naturale meta: le sale cinematografiche.

Saranno ammessi alla fase di selezione i lungometraggi (della durata minima di 70 minuti) destinati a una distribuzione nelle sale cinematografiche, che hanno dovuto essere sospesi immediatamente prima dell’inizio delle riprese, durante le riprese o durante il montaggio, a causa del confinamento. È possibile iscrivere i propri progetti già ora – si è partiti dal 12  maggio fino al 27 maggio –  attraverso il formulario online (pubblicato a questo indirizzo: http://www.locarnofestival.ch/TheFilmsAfterTomorrow).

“In questo momento di difficoltà, abbiamo cercato d’immaginare qualcosa che potesse dare un aiuto a quei film d’autore  sempre più difficili da produrre –    ha osservato la direttrice artistica Lili Hinstin –  che sono alla base del nostro programma. I Pardi 2020 sono solo un piccolo incentivo per far sentire la nostra vicinanza al settore. Insieme agli autori scelti costruiremo per il pubblico una mappa del nostro Festival con i film che ancora oggi influenzano il grande cinema. Stiamo ancora lavorando sugli altri progetti di Locarno2020 e cercheremo di  concepirli là dove ci sembra che siamo in grado di essere più utili”.

L’iniziativa è anche rivolta al pubblico che avrà modo di partecipare al Locarno Film Festival in una forma nuova. I 20 registi selezionati contribuiranno infatti a costruire un vero e proprio programma di visioni, incontri e masterclass, fruibile su diverse piattaforme. A ciascuno di loro spetterà in particolare il compito di scegliere un film della storia del Locarno Film Festival, per comporre un viaggio soggettivo nella storia della manifestazione che sarà visibile online. Comunque vada è una scelta importante anche dal punto di vista simbolico.

Angela Bruno

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