Cislago, giunta in bilico. Il centrodestra ora teme di perdere Villa Recalcati

VARESE – E’ Cislago ad agitare i pensieri del centrodestra provinciale. Soprattutto ora che, dopo quanto accaduto durante l’ultimo consiglio, l’amministrazione Cartabia è solida quanto un castello di sabbia. Nel senso che non occorre uno tsunami per farla cadere. A questo punto basterebbe un soffio. O forse la presa di coscienza del sindaco di essere ormai sotto scacco dal gruppo locale di Fratelli d’Italia. Che con l’appoggio esterno alla maggioranza e il voto contro sul bilancio ha di fatto lanciato un messaggio politico. Che suona più o meno così: “Senza di noi si va a casa“. E, ed è qui che sta la preoccupazione dei vertici del centrodestra, la “caduta” di Cislago cambierebbe il peso nelle elezioni provinciali, che al momento propende ancora per la triplice Lega – Fratelli d’Italia – Forza Italia.

I pompieri in campo

Dopo il voto contrario di Fratelli d’Italia sull’assestamento di bilancio è scoppiato davvero il cinema. Prima ancora che il consiglio staccasse la spina dei collegamenti online era già partito un giro di chiamate  che da Cislago è passato per Varese ed è arrivato fino a Luino. Dicono, infatti, i ben informati che sulla questione i vertici provinciali del centrodestra hanno voluto approfondire. E che Andrea Pellicini non ha fatto passare molto tempo per capire cosa stesse accadendo e cercare di mettere un freno.

Ora l’amministrazione Cartabia è messa più o meno come Bagdad: bombardata da atteggiamenti mal digeriti da parte del primo cittadino e da una serie di dimissioni che hanno portato la maggioranza a consegnarsi “mani legate” a Luciano Lista. Il quale, dopo il suo ingresso in Fratelli d’Italia, ha dato vita al gruppo consigliare del partito della Meloni, ma non ha voluto ruoli in giunta. Per avere mano libera. Che l’altra sera ha alzato per votare contro e mandare sotto chi guida la baracca.

Cosa accade se cade Cartabia

Se il mandato viene interrotto a livello locale arriva il commissario. Ma la partita non finisce mica lì. A livello politico provinciale sarebbe un quasi un dramma. Lo dicono i “matematici” del centrodestra, quelli che hanno il polso dei voti ponderati utili a eleggere il consiglio provinciale. “A oggi un Comune come Cislago pesa moltissimo – rivelano – nel senso che se cade la giunta Cartabia, noi del centrodestra andiamo sotto e il centrosinistra passa avanti. Risultato: un consiglio a Villa Recalcati a trazione PD». Che tradotto in parole più semplici potrebbe significare, visto che il presidente Antonelli è espressione del centrodestra, cambiare il colore alla maggioranza e aprire la crisi. Ed è per questo motivo che, raccontano, si sono subito mossi i segretari provinciali. Anche sulla scorta del patto che solo qualche settimana fa hanno stretto in una pizzeria di Milano, dove è stata blindata l’alleanza a ogni livello a partire dalla conservazione del governo della Provincia.

Beghe locali? Mica tanto

Insomma, piaccia o meno, ora il pallino è nelle mani di Luciano Lista, il quale ha giustificato il voto contrario dei Fratelli adducendo motivazioni amministrative. In un lungo post sulla pagina Fb di Fratelli d’Italia Cislago, Lista prova (a parole) a ridurre l’accaduto a pure questione locale. Ma siccome non si sta parlando di un consigliere di “primo pelo”, bensì di un esponente della politica del Varesotto che, sotto il vessillo di Fratelli d’Italia, è tornato a giocare sullo scacchiere provinciale, è chiaro che il caso superi i confini politici di Cislago. Come è chiaro che i dissidi tra Lega e Fratelli d’Italia, esplosi anche a Cislago, non si possono di nuovo ridurre a pure frizioni prettamente locali.

O meglio: ciò che i livelli provinciali del centrodestra uniscono, i militanti nei vari Comuni dividono. Che tra Lega e Fratelli d’Italia in diverse (e non poche) situazioni comunali non corra buon sangue si è visto anche alle ultime amministrative. Le tensioni di Cislago arrivano in coda a divisioni e sconfitte elettorali. Ma si potrebbero aggiungere anche le scintille (per ora sotto traccia) a Castellanza, dove i due maggiori partiti del centrodestra hanno l’ambizione di mettere la propria bandiera sul candidato. E dove, si dice, che Fratelli d’Italia potrebbe schierare proprio Luciano Lista, ovvero colui che ha fondato e guida la sezione castellanzese del partito di Giorgia Meloni.

Un braccio di ferro molto pericoloso, perché la fune del centrodestra, almeno ai livelli comunali, non è più salda come qualche tempo fa e basta davvero poco per fare di un caso locale (il commissariamento di Cislago ad esempio) una debacle provinciale e per rimescolare tutte le carte. Difficile dire come andrà a finire. Anche perché il sindaco Cartabia ha già dimostrato di essere allergico a liturgie e diplomazie della politica. E Luciano Lista, invece, ha deciso avendone la possibilità di giocare le carte sue e del partito su più tavoli. Anche per dimostrare che il peso politico dei Fratelli non è secondo a nessuno.

cislago giunta centrodestra provincia – MALPENSA24