Cocaina nei cassonetti degli indumenti usati. Sequestrati 15 chili a Gallarate

Cocaina cassonetti indumenti usati gallarate

GALLARATE – Utilizzava i cassonetti della raccolta di abiti usati come deposito di grossi quantitativi di cocaina da immettere sul mercato. Era proprio lui, per conto di una cooperativa di Gallarate ignara di quanto accadeva, l’addetto a svuotarli. Proprio per questo motivo pensava di essere insospettabile, ma non ha fatto i conti con gli investigatori del Commissariato di Gallarate, che lo hanno arrestato. Si tratta di un cinquantacinquenne albanese, pluripregiudicato residente in città. In totale sono stati sequestrati 14 panetti di cocaina di alta qualità per un totale di 15 chilogrammi. Il valore della merce si aggira attorno al milione di euro. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati questa mattina 4 settembre in conferenza stampa dal dirigente del Commissariato di Gallarate, Luigi Marsico, dal dirigente della Squadra mobile Silvia Passoni e dal vicequestore Fabio D’Amore.

L’uso dei guanti

A partire dalle prime ore del mattino di mercoledì, l’albanese, dipendente di una cooperativa sociale, con specifica mansione di raccolta degli abiti usati destinati ai bisognosi custoditi nei diversi cassonetti presenti in città, è stato attentamente monitorato dagli agenti, i quali, dopo un accurato e discreto servizio di appostamento, lo hanno trovato in possesso di 14 panetti di cocaina del peso complessivo di 15 chilogrammi, occultati in parte nel furgone utilizzato per il trasporto degli indumenti ed in parte all’interno di uno dei cassonetti utilizzati dai cittadini per il deposito degli indumenti. L’uomo, monitorato proprio durante l’attività routinaria di raccolta degli abiti usati, ha destato il sospetto degli investigatori quando, insolitamente, dopo aver ritirato e disposto nel furgone e a mani nude i sacchi degli abiti usati, all’improvviso e con fare alquanto insolito, ha indossato dei guanti e ha ritirato dal cassonetto una busta, preoccupandosi di nasconderla con particolare cura.

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L’arresto

A quel punto i poliziotti hanno deciso di approfondire il controllo, continuando a monitorare i suoi spostamenti, senza mai perderlo di vista. Mentre si trovava alla guida una Volante lo ha affiancato e gli ha ripetutamente intimato l’alt, ma il sospettato, incurante, ha iniziato una rocambolesca fuga, speronando altri veicoli in sosta e addirittura anche un’auto della polizia, danneggiandola. Non avendo più spazio per dileguarsi, ha terminato la sua folle corsa contro il muro di un condominio residenziale di via Riva, abbandonando il furgone e tentando una disperata fuga a piedi che, con non poca fatica, è stata interrotta dagli agenti. Il 55enne ha iniziato a fare resistenza con calci e pugni, nel tentativo di sottrarsi nuovamente al controllo. Gli agenti hanno quindi proceduto a effettuare la perquisizione personale e del mezzo, rinvenendo, come sospettato, all’interno della busta celata tra gli altri sacchi, ben quattro panetti di cocaina. L’attività è stata ovviamente estesa anche al cassonetto e ha consentito di ritrovare ulteriori 10 panetti di cocaina, aventi tra l’altro, i medesimi segni distintivi di quelli rinvenuti nel furgone.

In casa 36mila euro

L’attività di riscontro è proseguita nell’abitazione dell’albanese, dove sono stati ritrovati ben occultati in una nicchia ricavata nel sottotetto della camera da letto 36 mila euro in contanti, impacchettati in banconote di diverso taglio. L’uomo è stato quindi tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, aggravato dall’ingente quantitativo, ma anche per il danneggiamento aggravato, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale e d’intesa con la Procura della Repubblica, associato al carcere di Busto Arsizio. Sono in corso indagini per identificare eventuali complici.

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