Contributi ai centri estivi, mozione del Pd obbliga la Regione a rivedere il bando

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MILANO – Grazie a una mozione del Pd, passata a voto segreto in Consiglio regionale, con numerosi franchi tiratori nella maggioranza, centinaia di comuni e parrocchie lombarde possono sperare di avere i contributi regionali per i centri estivi. Sono, infatti, 669 gli enti che avevano fatto domanda per i contributi regionali del bando “Estate Insieme” e solo 146 li hanno ottenuti. Erano rimasti esclusi tutti gli altri per essere arrivati troppo tardi, se così si può dire, perché il bando, aperto dalla Regione alle ore 12 del 21 giugno, è andato esaurito in 19 minuti e 28 secondi.

La mozione del Pd chiede di “rimodulare le assegnazioni in modo da coprire tutte le domande ammesse e non finanziate, prevedendo eventualmente ulteriori fondi e introducendo criteri di equità rispetto alla platea dei potenziali destinatari e alle dimensioni dei singoli comuni”, ma anche di verificare se ci siano state anomalie, perché questo è il secondo bando, dopo che il primo era stato cancellato per i malfunzionamenti registrati sulla piattaforma di Aria Spa.

Escluse Varese, Busto e Gallarate

Erano 45 gli enti che avevano fatto richiesta in provincia di Varese e che erano stati giudicati ammissibili, ma a graduatoria pubblicata ne risultano finanziati solo sei: Mornago, Arsago Seprio, Castronno, Gazzada Schianno, Casale Litta e Marchirolo. Tra i 39 esclusi le città di Varese, Busto Arsizio, Saronno, Gallarate e Malnate. Tutti loro ora possono sperare di essere inclusi nel rifinanziamento del bando, grazie alla mozione del PD passata a sorpresa, nonostante il parere contrario della giunta regionale, con 38 sì e 33 no, quindi almeno otto franchi tiratori nei partiti di centrodestra.

Soddisfatto il consigliere Astuti

Soddisfatto il consigliere regionale Samuele Astuti: “Il voto positivo dell’Aula dice con chiarezza che, nonostante le rassicurazioni dell’assessore, il bando sui centri estivi era congegnato male, tanto da sollevare malumori da parte di sindaci di ogni orientamento politico – spiega l’esponente democratico -. Ora la giunta metta una pezza, con regole più eque e procedure più corrette, ma soprattutto dia una risposta a quei tanti comuni che sono stati tagliati fuori pur avendo tutte le carte in regola per ottenere un sostegno per un’attività tanto importante, a maggior ragione dopo le restrizioni dovute alla pandemia.”

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