Crisi di governo tra pentimenti, inciuci e veleni. Come uscirne?

crisi governo salvini conte

Dove vada a parare la crisi di governo probabilmente non lo sanno nemmeno i suoi protagonisti. Gli scenari e, quindi, i possibili sbocchi cambiano di ora in ora: accuse e ripensamenti tengono banco sui giornali e nei tg, come se non ci fosse un domani. Invece, un domani incombe. Lo attendono sessanta milioni di italiani, nella stragrande maggioranza disorientati da quanto accade nei Palazzi del potere e desiderosi di certezze. Che al momento non ci sono. Anzi, domina la confusione massima. Sarà vero che Matteo Salvini, dopo aver dichiarato guerra, ora starebbe tornando sui propri passi, addirittura offrendo il ruolo di premier a Giggino Di Maio (Conte verrebbe dirottato in Europa) pur di uscire dall’impasse? Lo affermano alcuni osservatori politici il giorno dopo che Conte, con una lettera aperta, ha lanciato strali contro Salvini. Il quale ha risposto annunciando che il suo telefono è sempre acceso. Messaggio ai Cinque Stelle per tornare a dialogare? Se così fosse, che fine farà la mozione di sfiducia al presidente del consiglio in agenda, con la firma della Lega, in Parlamento la prossima settimana?

Nel pomeriggio di oggi, venerdì 16 agosto, Di Maio ha subito smentito l’esistenza di una simile proposta del Carroccio, riaprendo i giochi con il Partito democratico, cioè la trattativa, vera o presunta che sia, di un inciucione tra pentastellati e dem per mettera all’angolo Salvini. Il quale, sempre secondo fonti giornalistiche, sarebbe spaventatissimo da una simile prospettiva, al punto da rivedere i piani per il voto anticipato, turarsi il naso e riaprire la porta ai suoi ex alleati, fino al punto da promuovere Di Maio nuovo premier.

Ma c’è anche chi sostiene che il ripensamento del Capitano sia una mossa tattica per rompere il fronte tra Cinque Stelle e Pd. Comunque sia è un elemento che complica ulteriormente una situazione già complicata di suo. E allora, perché Matteo Salvini ha deciso di frantumare l’intesa gialloverde? Probabilmente per non intestarsi le prossime scelte economiche e fiscali, che non saranno caramelle per i contribuenti. Vero? Falso? Qualunque sia la risposta, il risultato è questo nuovo giro di posizionamenti, che non risolvono nulla e offuscano ancora di più i contorni della crisi.

Benché, tutto sommato, sia facile pensare che l’unico modo per trovare una via d’uscita sia la sopravvivenza dell’attuale esecutivo, con gli aggiustamenti del caso (Giancarlo Giorgetti ministro del Tesoro) e la ripresa di un fidanzamento contrastato, litigioso e a suo modo innaturale, ma che ha retto per più di un anno. Fino al colpo di teatro del leader leghista, nel momento in cui aveva portato a casa la realizzazione della Tav, e con i Cinque Stelle sconfitti. “Un errore” commentano sotto voce anche sul Carroccio. Un errore commesso da solo, da Salvini in prima persona, senza consultare nessuno dei suoi colonnelli. Così come raccontato proprio da Giorgetti in un’intervista al Corriere della Sera. Sufficiente il pentimento per salvare il salvabile o, alla luce delle dichiarazioni al veleno di un certo Di Battista, avanti senza esitazione, nonostante il passato e le mille difficoltà, con l’alleanza alternativa col Pd? Ah, saperlo.

crisi governo salvini conte – MALPENSA24