Crisi Milan: Giampaolo addio, ma perché non congedare anche Boban e Maldini?

Possibile che la crisi del Milan stia tutta nelle mosse di Giampaolo? Tutta colpa dell’ex allenatore della Sampdoria? Opinione personale: fossi stato nel Milan non lo avrei mai preso, ma è evidente che risolvere i problemi della squadra prendendosela solo con il tecnico di Giulianova è come pensare di poter risolvere la questione dell’inquinamento dell’aria bloccando la circolazione degli Euro4. Un brodino per curare la malaria. Il problema è molto più profondo di quanto non sembri. E sostituire Giampaolo è solo la cosa più semplice. Immediato e facile, ma non risolutivo. Elliot ha investito diversi milioni nella campagna acquisti: dire che non si è speso nulla è una favola. Ma non sono stati spesi bene quei soldi. L’input era prendere giovani da valorizzare, ma Boban in estate aveva garantito che ci sarebbe stato un mix con veterani. Ma ciò non è successo. Ribery sarebbe stato ad esempio un brutto acquisto? Mkytaryan non andava bene? Sotto accusa quindi c’è la qualità del mercato e di chi lo ha portato avanti. Boban e Maldini. Inesperti in un mondo che hanno assaggiato solo sul campo, alla grande, ma è un altro pianeta. Tra i corridoi, negli uffici è tutta un’altra storia. Perché Elliot ha scelto due inesperti mettendoli al ponte di comando dell’area tecnica? Perché non puntare su dei top manager per la rinascita? Pensare che sia immediato il salto dal campo alla scrivania è un errore grave di valutazione. Quanti sono i campioni che si sono poi rivelati brillanti manager in un ufficio? Non mi viene in mente nessuno. Bisogna studiare, fare gavetta, partendo da zero. Fare esperienza ai piani bassi e poi salire secondo meriti professionali. Puntare sul blasone del campione è una scelta aziendale da paraculo e l’ex giocatore che si presta, facendosi ingolosire, rischia di bruciarsi anzitempo. Va bene esonerare Giampaolo, ma è necessario accompagnare questa scelta al congedo dei due dirigenti che, scegliendo l’allenatore, hanno dimostrato di non essere ancora pronti per certi corridoi. Ripartire da capo con top scelte in panchina e in ufficio.

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