Crollo di Genova: “Il ponte di Cairate è sicuro?”. Il dubbio di un ex sindaco

CAIRATE – «Ci possiamo ancora fidare a passare sul ponte di Cairate?». Se lo sono chiesti in tanti dopo il crollo del viadotto Morandi di Genova. E tra questi anche Antonello Colombo, ex sindaco di Solbiate Olona.

Colombo ha dedicato un post a questo dubbio sulla sua pagina Facebook. Inutile nasconderlo, chi abita in Valle Olona e i tanti automobilisti che passano quotidianamente sul viadotto che collega Cairate alla zona del tradatese, si sono posti la medesima domanda. Anche sull’onda emotiva della tragedia genovese. Una domanda, quella di Colombo, che nasce anche dal fatto che il viadotto di Cairate è più “vecchio” di una decina di anni rispetto al “Morandi”. Per l’esattezza 12 anni in più. La sua costruzione risale, infatti, al 1955.

Il ponte che collega Cairate a Lonate Ceppino fa da sovrapasso del fiume Olona e della dimessa linea ferroviaria Castellanza−Valmorea. L’attraversamento ha sviluppo complessivo di circa 447 m ed è costituito da 7 campate principali, della lunghezza di 54,10 m ciascuna, e da due campate minori di accesso.

E’ anche vero che non serve creare allarmismi. Certo è che strutture di questo tipo richiedono tutta una serie di manutenzioni. In questo caso è l’ente Provincia ad averle in capo. «Sul viadotto di Cairate abbiamo eseguito una serie di controlli e manutenzioni alla struttura proprio di recente», spiega il consigliere alla Viabilità Davide Tamborini.

Questo però non è l’unico ponte presente sul territorio. Ci sono, ad esempio, i sovrappassi autostradali, sui quali da tempo sono in corso una serie di controlli di staticità e di interventi di messa in sicurezza. «In questo caso la competenza sull’infrastruttura è di Anas, la quale ha stipulato un accordo di programma con la Provincia», continua il consigliere. Il quale aggiunge: «Tale accordo contempla la realizzazione di molteplici lavori. Si va, ove necessario, dal consolidamento, all’innalzamento e alla sostituzione delle reti di protezione, fino alla stesura di nuovo asfalto».

Infine ci sono i ponti lungo le rete viaria provinciale. Sono una decina in tutto e «Villa Recalcati – conclude Tamborini – sta predisponendo una programmazione di controlli e interventi sulla base dei 900 mila euro destinati alla Provincia dal Patto per la Lombardia».

 

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