GALLARATE – Si è da poco conclusa al Maga “Kerouac Beat Painting”, mostra dedicata a un aspetto meno noto della vita di Jack Kerouac: il legame con le arti visive, e soprattutto la pittura. E ora arriva Paolo Masi.
Il successo di Kerouac
A Gallarate si sono dunque potuti ammirare schizzi e ritratti che lo scrittore eseguì, sia di persone a lui vicine – compagni di avventure come William Burroughs, il cui soggiorno a Tangeri diventa occasione per tratteggiare una panoramica della città – che appartenenti all’immaginario collettivo dell’epoca come Joan Crawford o il Cardinal Montini, raffigurato con tecnica espressionista. Nelle creazioni dell’autore di “Sulla strada” è ricorrente la dimensione del sacro, tra Maria Addolorata e figure di angeli, nella quale avviene un sincretismo di Buddismo e Cristianesimo; la rassegna ha potuto anche disporre di un’ampia documentazione fotografica – l’omaggio di Greenaway, i ricordi di Robert Frank, un reportage di Lowell, la città natale in Massachusetts – , arricchita da materiale cinematografico come “Pull my daisy”, cortometraggio sceneggiato dallo stesso Kerouac in cui compaiono protagonisti della Beat Generation, o una rara intervista con Fernanda Pivano proveniente dalle teche RAI.
In arrivo Masi
La direttrice Emma Zanella riporta il successo della manifestazione, sia riguardo all’affluenza di pubblico che dei laboratori correlati, mettendo in evidenza l’importanza del suo significato – tra dipinti e disegni sono state esibite un’ottantina di opere, in gran parte esposte per la prima volta in Italia -, tanto da poterne auspicare l’espansione e esportabilità a livello internazionale; un’iniziativa che conferma tanto la vitalità del Maga quanto il suo ruolo decisivo di presidio culturale. Dal 5 maggio arriva “Doppio Spazio”, antologica incentrata su Paolo Masi, artista fiorentino dal tratto fortemente legato all’astrazione, che rimarrà fino al 16 settembre; da metà giugno è inoltre prevista una serie di appuntamenti musicali – protagonisti saranno jazz e blues – che animeranno l’estate gallaratese.