Gli strappi nel centrodestra? Bianchi (Lega): «Sono soltanto personalismi»

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Matteo Bianchi (a sinistra) con il commissario provinciale di Forza Italia Giacomo Caliendo

VARESE – Matteo Bianchi, segretario provinciale della Lega, l’alleanza di centrodestra batte in testa: dopo Luino e Origgio è saltata anche l’intesa elettorale a Somma Lombardo. Che cosa succede?
“Per quanto riguarda Somma Lombardo sono rammaricato e sorpreso. Somma è una realtà importante e lo schieramento a sostegno di Alberto Barcaro doveva rappresentare un cavallo di battaglia. Invece, la questione ha preso una direzione inaspettata”.

La scelta di Fratelli d’Italia di correre da soli, secondo lei, ha motivazioni politiche o che altro?
“L’impressione è che siano soltanto faccende personali, di politico non c’è niente. Del resto, quando si sostiene che un candidato sindaco di un altro partito è inadeguato, sotto ci sono soltanto rapporti personali pessimi. Politicamente nessuno si sognerebbe di delegittimare in quel modo un alleato”.

Risultato, i propositi dei vertici provinciali di consolidare il centrodestra ci pare siano stati vanificati. Che ne pensa?
“I numeri affermano tutt’altro: su undici comuni, sette hanno confermato l’alleanza. Diciamo che gli altri sono l’eccezione che conferma la regola”.

Però sono i comuni più importanti, stiamo parlando di Luino e Somma Lombardo.
“No, guardi, il comune di Saronno, dove l’intesa tiene, vale da solo tutti gli altri, Luino e Somma compresi”.

Quanto contano le segreterie dei partiti rispetto alle scelte autonome delle sezioni?
“Ribadisco: gli strappi nell’alleanza sono dovuti a personalismi, per i quali le segreterie provinciali possono fare poco”.

Segreterie snobbate, quindi?
“Come dato politico i vertici provinciali dei partiti di centrodestra hanno più volte ribadito i presupposti dello schieramento. Dopo di che è fisiologico che in alcune realtà locali non se ne tenga conto. Mi preoccuperei invece se a livello provinciale qualcuno mettesse in dubbio quei presupposti. Ma non sta accadendo, anzi, si viaggia compatti”.

Dentro Forza Italia qualche voce contro comincia a farsi sentire. C’è chi vagheggia intese a sinistra. Questo anche lei lo sa.
“Sono esternazioni balneari, tipiche del mese d’agosto. Dopo di che c’è la politica vera: il commissario berlusconiano Giacomo Caliendo non ha mai detto certe cose”.

Insomma, il vero banco di prova per il centrodestra sono le elezioni del 2021 a Varese, Busto e Gallarate e, entro quest’anno, in Provincia. Ci sbagliamo?
“No, la prova del nove è lì. Non c’è dubbio. Ma al momento non vedo intoppi di sorta”.

Non ci sono intoppi ma forse inghippi: la presidenza di Emanuele Antonelli è messa in discussione anche da alcuni autorevoli leghisti.
“Prima di mettere in discussione Antonelli bisogna capire se il sindaco di Busto Arsizio si ricandiderà. Con lui ho avuto una lunga chiacchierata un settimana fa, in cui mi ha parlato di alcune sue perplessità. La Lega lavora comunque per mantenere in piedi i mandati popolari che le sono stati assegnati. Il nostro intento per la Provincia è preciso”.

Bianchi, qual è?
“Formare una lista unica che comprenda tutte le anime del centrodestra, compresi civici, Lombardia ideale e centristi: tutti devono avere pari dignità politica”.

Nei civici, Marco Magrini sembra scatenato per ottenere maggiore considerazione.
“Nessuno ha intenzione di chiudere porte in faccia, ma il discorso unitario non può essere vanificato da singole posizioni. Ribadisco il concetto della pari dignità, che vale anche per l’amico Magrini”.

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