Fabrizio Biasin: “Ausilio non è un contaballe: Werner difficile, Cavani è un’opzione. Il botto a metacampo”

 

Timo Werner sempre più lontano. Cavani è un pensiero di mercato, ma non è la priorità assoluta. Occhio al centrocampo: sulla mediana potrebbe arrivare il colpaccio. L’obiettivo potrebbe essere uno tra Pogba, Milinkovic Savic o una terza opzione di quel livello. Le riflessioni nerazzurre del popolare giornalista, Fabrizio Biasin, sull’Inter che verrà.

Timo Werner, stando alle parole di Ausilio, sembra un obiettivo sfumato. Bleffava?

Per tanti Piero Ausilio è un contaballe, invece per come lo conosco io è un dirigente molto schietto che fa pochi giri di parole. E se ha detto così non è certamente per una questione di pretattica. Werner piace a chiunque, stiamo parlando di un grande calciatore. Evidentemente sa che la strada che porta a un giocatore del genere è molto complicata vista l’agguerrita concorrenza.
Secondo me per il reparto d’attacco bisogna entrare nella testa Conte. Il suo punto fermo è Lukaku. Continuo a leggere che a Conte piace l’attacco possente. L’ anno scorso ad esempio sarebbe partito con Dzeko e Lukaku. Credo che si potrebbe andare su un giocatore per caratteristiche simile a Dzeko.

A proposito di Dzeko, è un’ipotesi superata?

È una pista abbandonata. Conte è un grande fan del giocatore. Lo avrebbe voluto all’Inter, ma sappiamo poi come sono andate le cose. Se la Roma non lo ha ceduto lo scorso anno, non vedo perché debba farlo quest’anno. A meno che non ci siano esigenze particolari di bilancio. In caso contrario Dzeko resterà a Roma.

L’ idea Cavani è sempre in piedi o è una trattativa mediatica?

Che sia straforte Cavani non c’è dubbio. Sentire che è bollito mi vengono i brividi. Farei l’investimento solo se ci sono le condizioni. Ha un ingaggio stratoaferico e ha 33 anni. Mi pare sia più l’entourage che lo stia spingendo in modo da fargli guadagnare l’ultimo grande contratto della carriera. L’ Inter si tiene aperta la porta. È un po’ come il Sanchez dell’anno scorso. Non è una strapriorità: c’è un interesse, ma non c’è tutta questa angoscia, soprattutto a certe cifre.

Su Lautaro invece Ausilio è stato molto netto: no clausola, no Barcellona. Sarà così?

Dichiarazione netta. Ausilio ha parlato per voce della società. È evidente che prima di parlare si saranno messi d’accordo sulla posizione ufficiale della società rispetto alla situazione di Lautaro. Non significa che non si farà: significa, però, che le condizioni sono chiare e che il coltello dalla parte del manico ce l’ha l’Inter. Tu Barcellona se lo vuoi puoi prenderlo, ma devi pagare la clausola. La clausola ha una scadenza netta. Se scade la clausola, l’Inter toglie il giocatore dal mercato. In questa fase la società non si accontenta di 80 milioni e un giocatore. Vuole il pagamento dell’intera clausola.

Il Barcellona ha delle contropartite che potrebbero interessare ai nerazzurri?

Ci sono, ma la mia sensazione è che l’Inter non voglia mischiare le cose e con Lautaro si ragiona solo con la clausola.

Icardi è davvero a un passo dal PSG?

Tutti dicono che l’affare è a un passo sui 60 milioni. Dovrebbe essere questione di giorni. Probabilmente lui sposerà il progetto del Paris Saint Germain. Ma non ho informazioni in merito. Nel suo cuore vorrebbe giocare ancora nell’Inter, ma si è rassegnato all’idea che a Milano non ci sia più posto per lui. Alla fine si accontenterà di un ingaggio da 10 milioni di euro annui a Parigi.

Dove farà il colpaccio l’Inter?

A centrocampo. Sapevo che c’era un interesse anche per Pogba. Ma ovviamente tenendo conto della concorrenza e dei soldi che si dovrebbero spendere, le possibilità non sono tante. Può essere lui o Milinkovic Savic. O qualche altro giocatore di quello spessore lì. Credo che lì in mezzo vogliano rafforzare la squadra per non affidarsi solo a Brozovic.

Fabrizio Biasin INTER-MALPENSA24