GORLA MAGGIORE – «L’agricoltura è un settore fondamentale: questo evento fa parte di un lavoro di ricostruzione dell’identità del territorio». È questo il pensiero di Pietro Zappamiglio, sindaco di Gorla Maggiore, in occasione della Festa degli Agricoltori. Nella mattina di oggi, domenica 10 febbraio, l’appuntamento ha richiamato, nonostante il tempo non favorevole, decine di trattori nel centro del Comune. La manifestazione, giunta alla seconda edizione, rientra, insieme al palio, nel progetto di recupero di tradizioni e storia locale che l’amministrazione comunale ha reso uno dei punti cardine del proprio mandato.
L’Italia è unica per qualità dei prodotti
La marcia del Corpo Musicale ha accompagnato l’ingresso in piazza Martiri della Libertà dei vari trattori, giunti dal ritrovo a Cascina Bortoli. Dopo la messa nella chiesa di Santa Maria Assunta, don Valentino Viganò ha provveduto alla tradizionale benedizione dei veicoli, a cui è seguita la loro partenza per Cascina Bulota dove si è tenuto un aperitivo contadino.
«Questo evento fa parte di un lavoro di ricostruzione dell’identità del territorio, Gorla Maggiore nasce a inizio secolo scorso proprio da una realtà contadina. L’importanza del tema dell’agricoltura è dimostrata dalla presenza di ben settanta trattori, che sono arrivati anche da Laveno, Varese e Alto Milanese. Tra loro ci sono aziende importanti, come quelle di Marco Gasparri, di Rescaldina, dei fratelli Bortoli e la Boluta di Marco Caprioli» ha commentato Zappamiglio.
E ha sottolineato: «L’agricoltura è uno degli elementi fondamentali delle nostre attività produttive e da lì deve ripartire tutta la nostra economia. Come nell’edilizia, o nel manifatturiero, ci vuole molta fatica, ma un sistema economico non può reggersi solo sull’alta finanza. L’Italia ha molto da dare, perché è unica riguardo al prodotto e alla cura della sua qualità. Occorre che lo Stato riconosca questo settore con agevolazioni».