Frozen Farmer, al Gagarin di Busto l’indie folk è immediato come il pop

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BUSTO ARSIZIO – La band dei laghi varesini ha in serbo una decina di nuovi brani, e tornerà al Gagarin per presentarli. Oggi, sabato 22 dicembre, i Frozen Farmer suoneranno alle 22 al circolo Arci di Busto Arsizio in un concerto prenatalizio dove l’indie folk rivolgerà il suo sguardo al pop.

«A casa abbiamo studiato molto»

«Come base c’è sempre la mia scrittura, ma poi le canzoni vengono rielaborate insieme agli altri della band. Il modello seguito continua a essere il folk, però questa volta, “a casa”, abbiamo studiato molto: ci saranno dei nuovi arrangiamenti e un nuovo modo di comporre». Così Francesco Scalise, voce e banjo dei Frozen Farmer, ha descritto i nuovi brani in cantiere. Aggiungendo poi: «Si può dire che abbiamo sviluppato un’impostazione verso una forma più classica della canzone, dal carattere più accattivante e pop. Soprattutto riguardo alla maggiore immediatezza che richiama quest’ultima parola». La formazione schiera alla voce anche il bassista Valter Violini e il tastierista Mattia Rizzato ai cui fratelli, Sebastiano e Giordano, sono affidate rispettivamente chitarra e batteria.

Da Hank Williams ai Mumford & Sons

Tra le influenze principali dei Frozen Farmer compaiono Crosby, Stills, Nash e Young, Hank Williams e Bill Monroe, ma anche artisti più recenti come Israel Nash e Mumford & Sons. Nati a Varese nel 2009, dopo un primo periodo dedicato alla scrittura e all’arrangiamento delle canzoni, i Frozen Farmer hanno inciso alla Sauna, studio di registrazione a Varano Borghi, un ep omonimo tra folk rock, bluegrass e alternative country pubblicato da Ghost Records a fine 2011. Scalise, già nei Midwest e autore di testi e accordi, vi ha raccontato, con le sonorità della tradizione popolare americana, le esperienze vissute durante un lungo soggiorno negli States. Al debutto, che ha ottenuto recensioni entusiastiche e un’ottima risposta del pubblico, è seguito nel 2014, dopo un’intensa attività dal vivo, “Stay”. All’album ha partecipato Tim Sparks, chitarrista statunitense che ha inciso per la Tzadik e collaborato con John Zorn, Bill Frisell, Marc Ribot e Greg Cohen.

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