GALLARATE – «Affittiamo le nostre case vuote alle famiglie fragili». E’questo l’appello lanciato da monsignor Riccardo Festa, prevosto di Gallarate, questa mattina 25 luglio durante la messa solenne per il patrono San Cristoforo.
Nuova frontiera della carità
Davanti alle autorità civili e militari presenti, il sacerdote l’ha definita una «nuova frontiera della carità». Sicuramente una scelta rischiosa («chi lo fa mette in gioco se stesso e non sa come andrà a finire»), ma la parrocchia è pronta con i propri volontari a sostenere chi vuole «impegnare il suo tesoro in un servizio». Monsignor Festa ha ricordato che in città ci sono mamme sole «e nessuno si fida di loro», proprio come i padri separati, gli insegnanti supplenti che arrivano da lontano «e non vogliono spendere tutto il loro stipendio nell’affitto», le famiglie numerose con un solo stipendio, i giovani immigrati. Secondo il prevosto, le tensioni sociali che si sono viste in altre parti d’Europa qui non si sono verificate «grazie all’impegno di integrazione e condivisione contaminato dallo spirito del Vangelo».
Dopo Eurosia
Si tratta di un nuovo modo, secondo monsignor Festa, di dare seguito al voto che tre anni fa ha dato vita alla Casa di Eurosia, uno spazio che dal 2020 ha accolto 19 persone che vivevano ai margini della società. «Un voto che ha unito tante persone e aperto a nuove opportunità». Proprio su quella spinta ora la Chiesa chiede ai fedeli di non voltare le spalle all’emergenza abitativa. «Abbiamo bisogno di opere buone. Nella carità mettiamo in gioco noi stessi per onorare il Signore, servire la comunità e aprire un varco verso una società nuova».
Come tradizione impone, durante la celebrazione il sindaco Andrea Cassani ha consegnato a monsignor Festa i ceri in segno di dono da parte dell’amministrazione comunale.
