GALLARATE – «Seppur non a pieno regime, soprattutto per l’uso limitato che si può fare della sede sociale, a Gallarate il Cai ha ripreso le sue attività, nel rispetto di tutte le limitazioni imposte dall’attuale situazione pandemica». Come ha fatto sapere il presidente Antonio Maginzali dopo il raduno che si è tenuto al rifugio di Solcio sabato 25 settembre, «il tesseramento ha dato un buon risultato e, quanto a numero degli iscritti, abbiamo tenuto abbastanza: in questo periodo si è avvicinato alla montagna un bel numero di giovani. Ora si stanno svolgendo i corsi di arrampicata e arrampicata su vie ferrate e procede l’attività escursionistica domenicale, così come quella del gruppo seniores; inoltre gli “speleo” stanno facendo un gran lavoro nelle miniere dell’Ossola. Ma soprattutto il consiglio sta mettendo a punto un bel programma di celebrazioni: nel 2022 festeggeremo i cento anni della fondazione della sezione di Gallarate del Club Alpino Italiano».
L’inaugurazione della targa alla “Crostata”
Una quarantina di discendenti di Pietro Crosta, primo presidente del Cai di Gallarate, si sono ritrovati dopo un secolo nel rifugio dell’Alpe Solcio, anticipando di un anno la ricorrenza. Familiari e vertici dell’associazione hanno inaugurato insieme una targa commemorativa nel rifugio che dal 1957 porta il suo nome: «Una bella giornata a 1751 metri di altitudine, nella struttura che dal 1948 è proprietà della sezione gallaratese, ma è stata costruita poco dopo il 1920 come Albergo Monte Cistella. Nel 1935 divenne una casa di vacanza dei Rosminiani. Così venne scoperto da Pietro Crosta, che fu anche dirigente proprio dell’Associazione Ex Allievi Rosminiani. I suoi discendenti si trovano qui periodicamente, in un “luogo del cuore” per la famiglia: una giornata di festa in qualche modo intima, soprannominata ironicamente “la Crostata”. La lapide scoperta ricorda la carica di primo presidente Cai che proprio Pietro ricoprì dal 1922, cioè dalla fondazione della sezione».
Un presidio del territorio
Con il presidente Antonio Maginzali e il past president Pierantonio Scaltritti a rappresentare la sezione gallaratese, hanno partecipato all’evento anche i vertici Cai Piemonte con il presidente Bruno Migliorati e il consigliere centrale Giacomo Benedetti, che ha portato i saluti del presidente generale del Cai Vincenzo Torti. Sui monti ossolani, che da sempre sono la montagna per chi viene dall’Alto Milanese, è intervenuto anche il presidente Cai Lombardia Emilio Aldeghi. L’amministrazione di Varzo (nei cui confini rientra l’Alpe Solcio) era rappresentata dal sindaco Bruno Stefanetti, mentre il Cai di Varzo era presente con il presidente Massimo Galletti. «Tutti hanno elogiato l’accurata conduzione del rifugio da parte dei gestori Marina Morandin ed Enrico Sanson, un ruolo fondamentale per affidare a luoghi come questo il compito di “presidio del territorio”».
Le celebrazioni in programma
L’iniziativa è di fatto quasi un “preludio” ai festeggiamenti che il Cai Gallarate sta progettando per la ricorrenza del centenario della sua fondazione, avvenuta il 12 giugno 1922. Tra le idee c’è anche quella di proporre la lunga traversata Varzo-Trasquera-Pogliaga-ponte del diavolo-Iselle, ripercorrendo i passi della prima gita tenuta dalla sezione. È poi a buon punto la preparazione di un volume celebrativo, ricco di fotografie, che racconta, partendo dalle origini, cioè dalla fondazione nel fatidico 1922, i primi anni di attività sociale e di come il Cai Gallarate sia stato pioniere nello sci, nella speleologia, oltre che nell’alpinismo classico sul Monte Rosa.
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