Gallarate, presa la banda dei bancomat: 3 in manette. Erano pendolari del furto

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GALLARATE –  Erano veri pendolari del crimine: da Foggia e Pescara arrivavano nel gallaratese prendendo d’assalto i bancomat e sparendo con il bottino. Adesso sono tutti finiti in manette. Hanno di certo colpito a Somma e Mornago incassando 50mila euro. Ma gli inquirenti lavorano per collegarli ad altri colpi. Alle prime luci dell’alba di oggi, 15 febbraio, i carabinieri della compagnia di Gallarate, con il supporto dei militari della compagnia di Foggia e Pesaro, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodiacautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Busto Arsizio Giuseppe Limongelli nei confronti di 3 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di furto aggravato e ricettazione.

 

Operazione Marmotta

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio e convenzionalmente denominata “Marmotta”, è durata circa un anno ed è stata avviata e condotta, anche con il supporto di attività tecniche di intercettazione telefonica, dal personale della compagnia Carabinieri di Gallarate a seguito di tre esplosioni – avvenute nell’inverno del 2017 – ai danni di altrettanti sportelli bancomat di istituti di credito dei comuni di Somma Lombardo e Mornago, dai quali i malviventi avevano sottratto complessivamente oltre 50.000 euro. I ladri entravano in azione sfondando le vetrate della banca con un ariete e praticando un foro all’interno dello sportello bancomat per inserirvi un dispositivo esplosivo rudimentale, denominato in gergo “marmotta”. La deflagrazione dell’ordigno sventrava le cassaforti e permetteva ai ladri di impossessarsi di tutto il contante presente.

Procedure paramilitari

I carabinieri di Gallarate hanno analizzato con attenzione le telecamere di videosorveglianza delle banche e dei Comuni, risalendo cosi alle autovetture utilizzate dalla banda. Gli arrestati, tutti di origine foggiana, di cui due residenti proprio a Foggia e uno temporaneamente domiciliato a Pesaro, adottavano procedure “paramilitari”: ricognizioni prima degli interventi, targhe rubate apposte sulle auto da impiegare e velocità di esecuzione nel posizionare l’ordigno e farlo esplodere. Si tratta di tre giovani, tutti disoccupati, due di 29 anni ed uno di 30 anni. Due di essi sono già noti alle forze dell’ordine perché gravati da precedenti specifici in materia di furti e droga. Determinante per la riuscita dell’indagine il contributo del RIS di Parma: una volta individuata la Volkswagen Golf impiegata dai malviventi – rintracciata in un autosalone di Foggia – con la sua targa originale, il veicolo veniva sottoposto ad accertamenti tecnici, che confermavano la presenza di tracce di esplosivo nell’abitacolo e sulla carrozzeria. Nel corso dell’attività i carabinieri hanno sequestrato candelotti di materiale pirotecnico e un ordigno del tipo “marmotta” rimasto inesploso durante il primo tentativo di furto alla banca di Somma Lombardo. Gli arrestati sono stati portati in carcere a Foggia e Pesaro, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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