Ospedale unico, Regione e sindaci di Busto e Gallarate concordano progetti e tempi

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I partecipanti al summit in Regione: Andrea Cassani, Eugenio Porfido, Attilio Fontana, Emanuele Antonelli, Giulio Gallera

MILANO – Ospedale unico tra Busto Arsizio e Gallarate: la Regione stringe i tempi. A dispetto dei detrattori e delle cassandre, Attilio Fontana, governatore lombardo, e Giulio Gallera, assessore al Welfare, hanno ribadito, questa mattina, 11 luglio, ai sindaci delle due città, Emanuele Antonelli e Andrea Cassani, e al direttore generale dell’Asst della Valle Olona, Eugenio Porfido, la precisa volontà politica di procedere con l’intervento. Di più, hanno messo nero su bianco tempi e aspetti tecnici da affrontare e risolvere. “Nel massimo coinvolgimento e in tutta trasparenza” è la sintesi del vertice tenuto a Palazzo Lombardia.

Entro settembre via all’Accordo di programma

Non dovrebbe generare equivoci la dichiarazione finale di Fontana e Gallera. Eccola: “Entro settembre dovranno essere definiti tutti gli aspetti tecnici necessari per giungere alla sottoscrizione dell’Accordo di programma che consentirà di dare avvio ai lavori del nuovo ospedale unico di Busto-Gallarate. C’è una perfetta sintonia con i sindaci e abbiamo concordato un cronoprogramma, per definire, entro i mesi di luglio e agosto, tutte le questioni tecniche, come viabilità e futuro delle aree. Quello della viabilità è un tema che vogliamo affrontare e risolvere in condivisione con loro, non c’è alcun problema riguardo ai costi per la realizzazione delle infrastrutture necessarie. Così come insieme decideremo della permanenza dei servizi legati alla cronicità e del futuro delle aree dove insistono gli attuali nosocomi. Tutto sarà studiato alla perfezione, per non creare disagio e danno ai cittadini”.

Fontana e Gallera: struttura strategica

Per dirla in un altro modo, sul tavolo ci sono le questioni più impellenti che preoccupano le comunità locali, a cominciare appunto dal sistema viabilistico attorno alla futura struttura, ipotizzata nel rione di Beata Giuliana a confine con Gallarate. Il problema dell’accessibilità crea ansia soprattutto a Gallarate, già ora penalizzata dal traffico della superstrada 336 e dalla direttrice del Sempione, due arterie di grande scorrimento che si intersecano proprio a ridosso dell’area dove sorgerà l’ospedale. In secondo luogo, ma non meno decisiva, è la riqualificazione e il riutilizzo degli attuali nosocomi, che occupano spazi consistenti e che, appunto, meritano unn riutilizzo urbanisticamente e non solo adeguato. Scelte di non facile definizione, come si comprenderà.
Detto questo, Fontana e Gallera considerano “il nuovo ospedale unico un’opera strategica, in cui abbiamo sempre creduto, che porterà grandi benefici al territorio. Sarà un ospedale del terzo millennio, in grado di soddisfare i bisogni di salute dei cittadini dei due Comuni, ma anche attrattivo per il resto della regione, visto che metterà a frutto le eccellenze dei due attuali presidi”.

Le priorità: vecchi nosocomi e viabilità

Ribadito che i finanziamenti necessari sono già in gran parte nelle casse regionali, la parola passa doverosamente ai primi cittadini. Andrea Cassani, sindaco di Gallarate: “Sono molto contento di questo momento di condivisione della progettualità. Sono rimasto particolarmente colpito dalla premura che la Regione mette per arrivare all’Accordo di Programma. A settembre convocherò una Commissione consiliare, per discutere con i consiglieri del destino delle aree che verranno lasciate libere dal trasferimento dell’ospedale e per ragionare sulla viabilità, che sarà necessaria per portarci al nuovo nosocomio”.
Dal canto suo, Emanuele Antonelli, sindaco di Busto Arsizio, dichiara: “Sono più che soddisfatto di questa riunione, sono contento che si sia parlato delle infrastrutture, che è il tema al quale tenevamo maggiormente, e del futuro delle aree dove si trovavano i vecchi ospedali. Attiveremo subito i tecnici del Comune di Busto e Gallarate, affinché lavorino con quelli della Regione per studiare la fattibilità di quanto ci siamo detti. Sono anche soddisfatto dei termini temporali che ci sono stati imposti, perché significa che esiste realmente la volontà di costruire questo nuovo ospedale, di cui tutti abbiamo bisogno”.

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