Tutte le cabine telefoniche d’Italia in una mappa. L’opera di un giovane gallaratese

gallarate mappa cabine telefoniche andrea tempestini

GALLARATE – Quante sono le cabine telefoniche in Italia? A questa domanda prova a rispondere il gallaratese Andrea Tempestini, che negli ultimi mesi ha lavorato a un progetto molto particolare: mappare tutte le postazioni telefoniche pubbliche (Ptp) del Paese. Si sa, ormai questo strumento fa parte del passato. Ma è anche è vero che «c’è, esiste», dice il 21enne. Anzi, dal risultato della sua ricerca, se ne contano 18.380 in tutta la penisola, in particolare al nord.
Ma ora la domanda è: perché questa iniziativa? «Passeggiando per Gallarate ne ho vista una e mi sono domandato quante ce ne fossero ancora sul territorio». Cercando su Google, è arrivato sul sito Tim, nell’area “Trova Telefono”. Ma si è ritrovato a fare i conti con un sistema lungo e complesso. Da qui l’idea di mappare le cabine della sua città. E poi quella dell’Italia intera.  Adesso manca solo il consenso dell’azienda per rendere pubblica la sua indagine con i dati rielaborati di Tim.

Dalla città, ai progetti in grande

gallarate mappa cabine telefoniche andrea tempestiniNel nord Italia è presente il 47,1% del totale delle cabine, che si trovano solo in 2.720 Comuni. Questo rende il 66% dei Comuni – quindi ben 5.258 – sprovvisti di postazioni telefoniche pubbliche. Il risultato raggiunto nasce dal desiderio di soddisfare una piccola curiosità: quante sono le cabine a Gallarate. Nel processo di ricerca, quello che ha trovato lo ha lasciato «un po’ deluso», racconta il giovane. Era un Pdf di 72 pagine con una tabella di oltre 2mila righe, ciascuna indicanti il comune e l’indirizzo postale della Ptp. Insomma, «prima bisognava cercare la città, poi si dovevano copiare tutte le vie su Google Maps per capire esattamente di quale strada si stesse parlando e se fosse la più vicina». Da qui l’idea di mappare le vie della città «per darmi un’idea visiva di dove si trovassero e di come fossero distribuite». E che ha portato a «fare le cose in grande».

Una mappa completa

Il lavoro è stato «creare dei file di testo che contenessero solo gli indirizzi postali forniti da Tim, poi li ho rielaborati attraverso le Api di Google per renderli Google Maps-friendly. Questo perché gli indirizzi postali possedevano molte abbreviazioni che solo Google Maps era in grado di comprendere automaticamente». In questo modo è riuscito a «importarli sulla nota piattaforma Google My Maps, ottenendo a tutti gli effetti una mappa completa». Non solo: non soddisfatto ha deciso di progettare un sito, «che possa risultare appagante e intuitivo». E ora «la mia creatura è pronta».

Il consenso di Tim

Ora il problema è un altro. Nelle note legali di Tim è espressamente indicato che «i contenuti delle pagine del sito Tim.it non possono, né totalmente né in parte, essere copiati, riprodotti, trasferiti, caricati, pubblicati o distribuiti in qualsiasi modo senza il preventivo». E di fatto, Andrea ha rielaborato i Pdf. «Ho provato a mandare una Pec, ma non mi hanno risposto», aggiunge. Quindi ha deciso di «caricare un video su Youtube dove racconto questa storia, e ho pubblicato un post su Instagram. L’idea è di taggare in massa il profilo di Tim per cercare di ottenere una loro risposta, che sia un consenso scritto o una semplice presa visione di quanto proposto, in modo tale che possano scegliere se implementare qualcosa di simile».

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