“Non è amore”: dal Falcone di Gallarate parte la lotta alla violenza sulle donne

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GALLARATE – “D’amore non si muore”, perché questo non è amore. È partito martedì 5 febbraio il progetto contro la violenza sulle donne presentato dal dirigente dell’ufficio scolastico territoriale Giuseppe Carcano all’Istituto Falcone di Gallarate. Durante la conferenza sono stati presentati i protagonisti e le attività che si svolgeranno nei prossimi mesi, delle quali si è occupata la professoressa Luisa Santoro, curatrice del polo e del progetto.

Il logo

Come identità del progetto è stata scelta la proposta di Gaia Galassini della 5APF del Falcone, che verrà premiata venerdì 7 alle 20.30 alla sala Martignoni di Gallarate, durante un incontro con il dirigente del commissariato di polizia di Gallarate Luigi Marsico e del criminologo Franco Posa. Proprio un istituto tecnico di Gallarate, lo scorso dicembre, fu al centro di un caso di stalking: un ventunenne bustese, indagato per atti persecutori nei confronti della sua fidanzata 15enne, è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento.

“Questo non è amore”: le scuole coinvolte

L’iniziativa vede coinvolte numerose scuole superiori della provincia, unite nella rete “Questo non è amore”: IC Carminati di Lonate Pozzolo, ITE Tosi, IC Bossi, LS Tosi, IC Galilei, IC Bertacchi e IS Crespi di Busto Arsizio, Licei Pascoli Vinci, IC De Amicis, IC Cardano, ITEL Gadda Rosselli, IC Dante e ISIS Ponti di Gallarate, ISIS Della Chiesa di Sesto Calende, IC Galilei e ISIS Don Milani di Tradate, LS Ferraris di Varese, IC Pellico di Vedano Olona, IC Fermi di Cavaria con Premezzo e IC Monteggia di Laveno Mombello.

Cyberbullismo al femminile: l’indagine

Un dato emerso dall’indagine dell’Osservatorio Indifesa di Terre des Hommes e ScuolaZoo in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo mostra che il cyberbullismo colpisce di più le ragazze: il 12,4% delle giovani ammette di esserne state vittima, contro il 10,4% dei ragazzi. A questo si somma la sofferenza provocata dai commenti a sfondo sessuale, subìti dal 32% delle ragazze, contro il 6,7% dei ragazzi. Il 32% delle ragazze teme di diventare bersaglio di appellativi volgari, cosa che preoccupa solo il 21,8% dei ragazzi. Essere adescate online è l’incubo da una ragazza su 3 (28,4%). Chi vive queste esperienze sviluppa sentimenti di vergogna, ansia e malessere – anche fisico – e le conseguenze si possono protrarre fino all’età adulta se l’adolescente non viene correttamente aiutato a superare il trauma.

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