Spaccio davanti alla stazione di Gallarate, 10 arrestati della banda dei nigeriani

Spaccio stazione gallarate nigeriani

GALLARATE – Undici ordinanze cautelari e decine di clienti identificati. La polizia di Gallarate ha smantellato la banda di nigeriani che, di fronte alla stazione ferroviaria e nelle vie limitrofe, aveva monopolizzato lo spaccio di marijuana. Uno smercio al dettaglio ma continuativo. Per ogni singolo pusher sono state addebitate almeno 60 cessioni di droga.

La banda dei nigeriani

Si tratta di un gruppo di 13 nigeriani di età compresa tra i 21 e i 32 anni, tutti richiedenti protezione internazionale e senza fissa dimora. Il preciso e attento lavoro di indagine svolto dalla squadra investigativa del commissariato di Gallarate, coordinata dal sostituto procuratore Nadia Calcaterra, ha permesso di verificare, raccogliere e cristallizzare le molteplici attività criminose messe in atto dagli indagati. «Non erano armati e violenti, ma molto scaltri», ha sottolineato stamattina il commissario capo Luigi Marsico, in conferenza stampa insieme al pm Nadia Calcaterra, al procuratore Gianluigi Fontana e al questore Giovanni Pepé.

Le ordinanze cautelari

Sono 11 i destinatari delle ordinanze cautelari emesse dal gip del tribunale di Busto Arsizio, Piera Bossi, che ha disposto la custodia cautelare per 10 indagati e il divieto di dimora per un altro. Già nel dicembre del 2017 era stata portata a termine un’attività di indagine, denominata “African shop”, con l’arresto di sette spacciatori africani. Con la nuova operazione “African shop 2”, si è inferto un altro colpo contro lo spaccio in stazione. Cinque pusher sono stati condotti in carcere, altri cinque sono ancora ricercati. Di questi, due hanno con ogni probabilità fatto ritorno in Nigeria. Rintracciarli non è stato semplice: con l’ausilio della Polfer, l’attività della polizia si è svolta non soltanto a Gallarate, ma anche a Rho, Canegrate, Trecate e San Vittore Olona.

Le indagini

Mell’ultimo anno molteplici sono state le occasioni in cui gli agenti, nella nuova zona di spaccio che si era consolidata in piazza Giovanni XXIII e nelle vie limitrofe, hanno effettuato controlli e sequestri di droga ceduta o pronta per la cessione. L’attività di prevenzione e repressione, unita all’osservazione investigativa del personale del commissariato tramite videoriprese e analisi dei tabulati telefonici, ha permesso di individuare sia le modalità di reperimento della marijuana sia i luoghi in cui veniva conservata, già pronta in dosi, per essere ceduta ai diversi acquirenti che transitavano per la piazza, mischiandosi al flusso di studenti e lavoratori che giornalmente utilizzano il treno per i loro spostamenti.

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