Sinti, ore contate per lo sgombero bis: «Da Gallarate non ce ne andiamo»

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GALLARATE – «La polizia è venuta da noi. Sono stati gentili, come sempre. Ci hanno detto che da qui dobbiamo andarcene. Questa volta, però, non lo faremo. Se ci vogliono sgomberare, se il sindaco e la sua giunta vorranno ancora una volta buttarci in mezzo alla strada senza alternativa, lo dovranno fare con la forza. Dovranno alzarci di peso e trascinarci fuori». Pino Saccone, portavoce della comunità Sinti che si è stanziata in via Aleardi dopo lo sgombero del campo di via Lazzaretto lo scorso novembre, parla chiarissimo. Gli agenti del commissariato della polizia di Stato hanno avvisato coloro che vivono su un’area occupata di fatto abusivamente (c’è una denuncia che lo prova): «Sono venuti da noi oggi, torneranno anche domani mattina (domenica 24 marzo) ce lo hanno già detto – spiega Saccone – Questa volta da qui noi non ce ne andremo passivamente. Anche perché non sapremmo dove andare».

«Dateci un’area dove vivere. Non chiediamo altro»

In realtà 5 delle diciassette famiglie Sinti sgomberate da via Lazzaretto hanno ottenuto un alloggio popolare in via emergenziale. Tra queste anche la famiglia di Pino. «Da gennaio alcuni di noi hanno avuto le chiavi in questi giorni – spiega – Tuttavia non ci sono gli allacci ai servizi che dovremmo fare noi. E ci vuole tempo». In via Aleardi le famiglie non hanno acqua o corrente in ogni caso. «E gli altri? Noi siamo una comunità – dice Saccone – Il giorno in cui le 17 famiglie avranno una casa, o ancora meglio un’area sulla quale vivere come abbiamo sempre fatto, ce ne andremo in pace. Non siamo noi ad aver creato il problema. In via Lazzaretto non abbiamo mai dato fastidio a nessuno, nemmeno sapevano fossimo là. Ci hanno buttato in mezzo a una strada senza un posto dove andare». La tensione cresce. «Questa volta siamo motivati a resistere. Non abbasseremo la testa: come i cavalli con i paraocchi, anche noi andiamo in una sola direzione. Ci diano un posto in cui vivere come comunità, come abbiamo sempre fatto senza dare fastidio a nessuno, e noi liberemo l’area. Tra l’altro chi ha avuto una casa ha in mano un contratto che scade il 7 settembre. Entro il 30 settembre abbiamo l’obbligo di lasciare gli appartamenti vuoti. Ci faranno passare un altro inverno al gelo? Questa volta non ci stiamo senza opporci. Da qui ci dovranno sgomberare con la forza se non ci verrà proposta una soluzione – conclude Saccone – Noi siamo pronti a trattare. Sia chiaro, però, che siamo cittadini gallaratesi. Lavoriamo qui, i nostri figli vanno a scuola qui. Non lasceremo questa città». L’aria che si respira in via Aleardi è da resa dei conti. Lo sgombero potrebbe essere prossimo e, stando a Saccone, potrebbe anche essere complicato.

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