GEMONIO – Soltanto i famigliari più stretti hanno festeggiato, ieri 19 settembre a Gemonio, Umberto Bossi che compiva 80 anni. Un compleanno a cifra tonda per un uomo che ha cambiato la politica italiana di questi ultimi trent’anni, che ha “inventato” la Lega e che, nel bene e nel male, ha rappresentato un punto di riferimento soprattutto per il Nord.
Oggi la Lega non è più quella delle origini, è un’altra cosa, e Bossi, di sicuro, non approva: lo testimoniano i suoi puntuti commenti sulle scelte del suo successore, Matteo Salvini. Ma lui, il Senatur, rimane l’icona di un partito che ancora oggi condiziona la scena pubblica. Proprio Salvini con un post ricorda che è stato Bossi a tracciare la strada. Eccolo: “Questo è il modo di fare politica con passione e tenacia, con testa e cuore, che mi hai e ci hai insegnato. Se siamo qui, se milioni di persone credono in un futuro migliore è perché hai cominciato con pochi altri eroi e valorosi tanti e tanti anni fa”.
Bossi, ieri, si è collegato telefonicamente con Cisano Bergamasco, dove l’ex ministro Roberto Castelli ha radunato un gruppo di fedelissimi in occasione del compleanno del Capo. Il quale, debilitato nel fisico dalla malattia, ha ringraziato un con un fil di voce, assicurando che appena possibile tornerà in mezzo al suo popolo.
In serata, da Gemonio, è arrivata la fotografia, postata su Facebook, con i tre figli, Renzo, Roberto Libertà e Eridiano Sirio. Il vecchio leone è con l’immancabile sigaro, anche se appare provato nel fisico. Alle sue spalle la bandiera della Lega Nord, oggi cancellato dal “partito nazionale”. Nessuno ha potuto fargli gli auguri di persona, ma la riservatezza chiesta e voluta dalla moglie Manuela non ha impedito che, comunque, il compleanno offrisse l’occasione per riaccendere i riflettori sulla sua storia, stimolando riflessioni e commenti attorno a una vicenda politica che ha avuto in Umberto Bossi il suo indiscusso protagonista.