La giunta di Busto revoca la delibera sui mercatini votata dall’assessore Rogora

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BUSTO ARSIZIO – La delibera che tanto ha fatto discutere è stata revocata. La decisione di cassare la delibera numero 132, quella dei mercatini e del “caso Rogora” per intenderci, è stata presa durante l’ultima giunta a Palazzo Gilardoni. Per autotutela. Questa la motivazione alla base dell’annullamento dell’atto. Ed è stata presentata una identica, rivotata, senza la presenza dell’assessore.

Un passo indietro

A sollevare la possibile esistenza di un conflitto d’interesse era stato il consigliere del Partito Democratico Massimo Brugnone, il quale aveva aggiunto che «se qualcuno avesse impugnato quella delibera avrebbe potuto anche farla saltare. L’assessore Rogora non avrebbe dovuto nemmeno partecipare alla discussione e non solo al voto. E se davvero Rogora non ha partecipato, la giunta ha prodotto un atto annullabile». La delibera in questione è appunto la 132, approvata nella giunta del 24 aprile, quando sindaco e assessori hanno approvato “all’unanimità” come recita il documento stilato dal segretario comunale. Ovvero con anche il voto di Massimo Rogora. Il problema era il contenuto: il calendario dei mercatini che si terranno in occasione di alcune feste e la “riduzione della Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche nella misura del 50%, considerato il valore dell’iniziativa che contribuisce, nell’ambito degli indirizzi e degli obiettivi dell’amministrazione comunale, a valorizzare e vivacizzare la realtà urbana”. A sollevare il possibile conflitto d’interessi è proprio la professione esercitata dall’assessore, ovvero l’ambulante.

Rogora dal canto suo aveva detto di non aver votato quella delibera, aggiungendo anche il dubbio sul fatto che, probabilmente nemmeno era presente al momento di alzare la mano. Insomma c’è stato un errore. Forse. Che ha generato un pasticcio. Sicuramente. La spiegazione data dall’assessore ha quindi fatto traballare la veridicità della verbalizzazione eseguita dal segretario comunale.

Massimo Brugnone quindi ha centrato il nocciolo nel sostenere che quell’atto presentava quanto meno qualche debolezza, tanto che la giunta, onde evitare qualsiasi futuro problema, ha revocato quell’atto, approvandone un’altra identica, ma senza il voto dell’assessore.

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