Gli imprenditori di Gorla Maggiore donano un kit sanitario ai bambini dei centri estivi

gorla kit estate bambini

GORLA MAGGIORE – Fine del lockdown, del divieto di uscire all’aperto, di muoversi incontrarsi e giocare. I bambini di Gorla Maggiore torneranno a divertirsi nei centri estivi. E l’imprenditoria gorlese, in collaborazione con l’amministrazione, fornirà ai piccoli 200 kit sanitari gratuiti con mascherine, igienizzanti e visiere. «Un progetto “made in Gorla”, del quale vado immensamente fiero», ha annunciato oggi, 13 giugno, il primo cittadino Pietro Zappamiglio in conferenza stampa.

Progetto dpi made in Gorla

Tanta voglia di aiutare e donare un «contributo concreto e tangibile per la collettività, che potesse lasciare un segno e dare significato a un periodo difficile come questo». Così Maria Rosa Petruzzi, della Comunetti s.r.l. spiega perché l’azienda ha deciso di investire 3000 euro nel progetto e collaborare con altri imprenditori del paese. In primis, Martino Turconi, della Tsg (Tintoria e stamperia di Gorla) che ha fornito le mascherine, c’è poi Massimo Aldizio, della Aldizio Abrasivi per i gel igienizzanti e Paolo Gonfalonieri, della Maratex per le visiere. E a confezionare il tutto è stata la Soul Pack, di Ester Di Iorio.

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Un kit per proteggere il nostro prezioso futuro

Da lunedì inizia la fase tre per l’estate dei bambini gorlesi. Con due centri estivi che riaprono: il centro sportivo dei Draghi Gorlazy basket e l’oratorio feriale San Carlo. E ogni bambino iscritto al centro riceverà il kit, purché sia residente a Gorla Maggiore. «Daremo la priorità ai residenti nel nostro comune», spiega il sindaco, «ma non escludiamo la possibilità di poterne produrre altri».

Un’iniziativa nata nelle avversità

«Le aziende di Gorla hanno sofferto molto durante l’emergenza» dice Zappamiglio, «ma è dalle avversità che nascono le migliori idee. E quando abbiamo ricevuto il via libera per i centri estivi ho subito coinvolto le aziende del territorio. È stato difficile perché in meno di una settimana abbiamo assemblato un kit per proteggere la salute dei nostri bambini. Il nostro futuro».

Ed effettivamente il sindaco è stato il «vero collante di questo progetto», dice Turconi. «Ci ha presi per mano, guidati e diretti in quest’avventura, unendo le nostre forze». «Noi abbiamo solo messo a disposizione alcuni dei nostri prodotti per cercare di ridurre i costi. Non volevamo guadagnarci, ma solo fare la nostra piccola parte nella lotta contro il covid», spiega Di Iorio.

La qualità conta

Il kit è un prodotto con certificato europeo e tutte le mascherine hanno ottenuto la certificazione dell’Istituto superiore di sanità. «Non è facile ottenere queste certificazioni, ma sono essenziali» dice il sindaco.

Precursori di un futuro sicuro e igienizzato?

Per quanto incerto e complicato sia il futuro, Zappamiglio sostiene che questa iniziativa «deve e può essere portata avanti. Io do la mia completa disponibilità a continuare a produrre kit in futuro, e chissà magari anche a pensare di metterli sul mercato per le famiglie interessate. Quasi quasi mi conviene brevettarlo», conclude sorridendo.

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