Gli industriali del Varesotto tornano all’attacco: basta politiche contro di noi

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VARESE – Una Legge di Bilancio e un Decreto Fiscale che siano davvero di aiuto allo sviluppo del sistema produttivo e non vessatori nei confronti delle imprese. Il Consiglio Generale dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese attraverso la voce dei Presidenti dei Gruppi Merceologici e dei singoli imprenditori torna a farsi sentire in un momento chiave per le scelte di politica economica che riguardano il futuro industriale del Paese.

Modifiche a certezza delle regole

La Legge di Bilancio 2020 è arrivata da qualche giorno all’esame del Parlamento e l’auspicio è che proprio Camera e Senato possano apportare modifiche sostanziali al testo presentato dal Governo.
Le imprese varesine chiedono prima di tutto certezza delle regole, perché l’assenza di un quadro stabile impedisce alle aziende di investire e spaventa i potenziali investitori esteri. È insomma una questione di credibilità per tutto il Sistema Paese.
Gli imprenditori chiedono alle Istituzioni senso di responsabilità e competenza nell’affrontare ad esempio la grave crisi della ex Ilva di Taranto, che rischia di mettere in ginocchio tutto il settore siderurgico che già attraversa una fase di crisi a causa dei dazi.

Se non c’è un tessuto industriale forte e solido non ci può essere sviluppo per il Paese. L’incertezza delle regole incide negativamente non solo sulla fiducia degli investitori, ma anche sui consumi dei privati. Davanti all’attuale scenario, è difficile immaginare un 2020 contraddistinto dalla crescita economica, anche perché la burocrazia a carico delle imprese, anziché essere semplificata viene ulteriormente alimentata, divenendo sempre più difficile da gestire per le aziende.Nella Legge di Bilancio in discussione in Parlamento si prevede un aumento delle tasse, a cui si aggiungono gli interventi antievasione previsti nel Decreto Fiscale, che sottraggono ulteriore liquidità alle imprese. Nella Manovra non si intravedono nemmeno né quella svolta necessaria riguardante gli investimenti pubblici né una strategia di riforme strutturali in grado di innalzare il potenziale di crescita dell’economia, a partire da un ridisegno complessivo e da un adeguato stanziamento di risorse per gli investimenti sulle competenze.

Pedemontana e inclusione dei giovani

Governo e Parlamento devono mettere a punto un piano di medio termine che non penalizzi le imprese, fondato su una selezione di progetti infrastrutturali prioritari, come ad esempio il completamento della Pedemontana, sull’inclusione dei giovani nel mondo del lavoro, ampliando gli attuali incentivi all’inserimento lavorativo, in termini di sgravi contributivi sia sulle assunzioni a tempo indeterminato che sull’apprendistato, sull’innovazione, rafforzando il Piano 4.0 e supportando anche gli investimenti sull’economia circolare e sull’efficienza energetica.

Malpensa fondamentale per il territorio

A proposito di infrastrutture, il Consiglio Generale ha ospitato, nel corso della riunione, una delegazione di Sea, la società che gestisce l’aeroporto di Malpensa, che ha illustrato l’operazione “Bridge” e gli sviluppi di crescita dello scalo varesino. Il “Bridge” ovvero il trasferimento, per tre mesi, dei voli da Linate a Malpensa, si è rivelato un successo, frutto di un’attenta pianificazione, del lavoro a stretto contatto con le istituzioni locali e con l’Airport Community e dell’impegno di chi lavora nello scalo. Malpensa ha dimostrato insomma di essere in grado di saper accogliere già oggi un numero superiore di passeggeri a quelli attuali; nei tre mesi di chiusura di Linate, l’incremento è stato del 34%. Un aumento di volumi che è auspicabile possa diventare stabile nei prossimi anni con lo sviluppo dello scalo.
Un altro dato che dimostra la continua crescita dello scalo è quello legato al miglioramento della puntualità dei voli, cresciuta del 4,4%.
Malpensa è un’infrastruttura strategica per lo sviluppo di tutto il territorio e del sistema produttivo e industriale.
Sea vuole continuare a fare crescere lo scalo, la cui funzione è fondamentale per le imprese, come dimostrato anche da uno studio della LIUC su un campione di imprenditori, anche per l’area cargo.

Dalla Cargo City, nel 2018, è transitato infatti un valore di export pari a circa 32 miliardi di euro (+ 60,3% rispetto al 2010) e un valore di import di 16 miliardi di euro (+ 18,3% rispetto al 2010). Dalla Cargo City passa il 7% di tutte le esportazioni del manifatturiero nazionale, percentuale che sale ad oltre il 15% per l’export verso i Paesi extra Ue. Dall’aeroporto della brughiera transitano insomma le merci provenienti o dirette verso tutto il mondo. La crescita di Malpensa che Sea vuole portare avanti passa anche dalla sostenibilità ambientale, da progetti di biodiversità e dall’abbattimento del rumore, oltre che ovviamente da nuove infrastrutture e dal miglioramento dell’accessibilità all’aeroporto, di cui beneficerà tutto il territorio.

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