GOLASECCA – Siccità, il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ha dichiarato lo stato di emergenza regionale. Il sindaco di Golasecca, Claudio Ventimiglia, ha diramato una comunicazione in cui invita i suoi concittadini di limitare il più possibile l’utilizzo di acqua potabile». Ma la fontanella ai giardinetti di via Roma, a ridosso della piazza centrale del paese, continua a zampillare a flusso ininterrotto, «disperdendo 180 litri d’acqua all’ora».
Spreco idrico
A segnalarlo sono alcuni cittadini, facendo presente che lo spreco idrico dura da anni, ma in questi giorni di grave deficit appare inaccettabile, sopratutto a fronte dei tanti divieti in provincia di Varese sul riempimento delle piscine e sull’irrigazione dei giardini privati. Il pubblico, insomma, chiede ai cittadini sacrifici ma poi non dà il buon esempio. I cittadini che denunciano l’accaduto parlano di uno sperpero di circa 3 litri di acqua potabile al minuto, ovvero 180 litri all’ora, soltanto perché non si vuole installare un rubinetto. Si tratta di una segnalazione fatta con la speranza che di competenza intervenga.
La comunicazione del sindaco
Anche a Golasecca, infatti, l’emergenza idrica rappresenta un problema, come spiega il primo cittadino nella sua lettera aperta alla cittadinanza: «A causa dell’attuale situazione meteorologica che perdura ormai da diverso tempo con forti carenze di pioggia sul territorio, le portate di acqua potabile sono vistosamente calate, ed a causa di questo fenomeno l’approvvigionamento idrico risulta particolarmente in sofferenza. In taluni casi la situazione che si è venuta a creare sta generando un impatto forte sulle reti idriche regionali ed anche comunali e pertanto anche talvolta una reale riduzione della pressione o la vera e propria carenza di acqua». La Società Alfa, fa sapere il primo cittadino, sta monitorando giornalmente l’evolversi della situazione e il Comune ha già provveduto alla chiusura della fontana Navello di fronte al municipio. «Cinonostante – conclude – sono a chiedere alla cittadinanza di limitare il più possibile l’utilizzo di acqua potabile per uso diverso da quello domestico ed igiene personale, utilizzando un criterio responsabile in ragione dell’attuale situazione».