GORLA MINORE – Andrà a processo per violenza sessuale e sequestro di persona il 40enne gorlese arrestato il giorno di Santo Stefano dell’anno scorso dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Saronno. Il Gup di Busto Arsizio Stefano Colombo lo ha deciso oggi, martedì 15 settembre, accogliendo in toto la richiesta del pubblico ministero Francesca Parola che ha coordinato le indagini. L’uomo, assistito dall’avvocato Roberto Donetti, che ha sempre respinto gli addebiti parlando di un gioco erotico e accusando la vittima di averlo denunciato per non avergli voluto cedere altra cocaina, non ha chiesto riti alternativi: andrà a dibattimento. Ad accusarlo, però, ci sono altre due donne: una avrebbe intuito la pericolosità della situazione non presentandosi all’appuntamento. L’altra ha sporto denuncia: per questo caso l’iter giudiziario a carico del 40enne è in via di definizione.
L’arresto a Santo Stefano
I fatti oggetto del rinvio a giudizio di oggi risalgono alla notte di Natale dell’anno scorso. Il 40enne era stato arrestato nella sua abitazione di Gorla Minore dai militari che aveva trovato la vittima legata e imbavagliata con del nastro adesivo. La donna, 43 anni, era riuscita a chiedere aiuto ad un conoscente che aveva allertato il 112. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti il 40enne avrebbe attirato la donna nella sua abitazione con la scusa di alcune offerte di lavoro. La situazione sarebbe però rapidamente degenerata trasformandosi in un sequestro durante il quale per ore la 43enne avrebbe subito violenze verbali, fisiche e sessuali.
Ha patteggiato a un anno per la droga
Nell’abitazione del 40enne erano state trovate alcune dosi di cocaina, un bilancino di precisione e circa 1600 euro in contanti. Per l’accusa di detenzione ai fini di spaccio l’uomo ha già patteggiato a un anno senza sospensione della pena. Il 40enne è infatti recidivo e volto noto alle forze di polizia.