I colori di Elisabetta in mostra alla Spazio Arte Farioli di Busto

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Elisabetta Cusato

BUSTO ARSIZIO – La vicenda artistica di Elisabetta Cusato, della quale è in corso fino a domenica 15 una “personale” allo Spazio Arte Farioli di Busto Arsizio, è piuttosto articolata e si basa su un discreto numero di supporti letterari, tecnici ed immaginari. Elisabetta è laureata in architettura e quindi conosce bene gli accorgimenti per valutare correttamente forme e spazi, tenendo in debita considerazione pure la luce, il peso ed il significato dei colori, avvertenze necessarie nella produzione artistica.

Elisabetta ha inizialmente sperimentato una pittura fondata sui dati della realtà, ma poi ha intuito che necessitava di un dettato maggiormente ampio e compiuto, che non fosse eccessivo né retorico, capace di evocare più che di rappresentare, di coinvolgere l’osservatore sino ad immaginare tutto in una minima porzione di spazio, grazie ad una inconsueta e sorprendente visione utopistica. Così, un pezzetto di stoffa colorata, scelta come tinta in funzione di quanto si vuole declinare, può raccogliere in sé uno spazio sconfinato come il cielo, un enorme distesa verde od un intero paesaggio montuoso. Non esistono limiti alla fantasia e la stoffa è come un foglio intonso ma pure comunicante sul quale l’autrice stende i propri appunti di vita utilizzando un linguaggio grafico penetrante, ricco di umori e di ordinata impulsività, non di rado intriso di note poetiche ed emozioni sincere.

Su queste nuove basi ha iniziato un nuovo percorso nel quale si possa mutare in arte anche il pensiero, scandagliando le origini più profonde e le speculazioni più sconosciute, adottando un linguaggio vasto e compiuto sotto il profilo comunicativo nel quale convivono in perfetta armonia spunti tratti dalla quotidianità e speculazioni di vario genere. In tal senso alcuni meditati interventi di colori in perfetta simbiosi fra loro lasciano pensare ad oggetti o situazioni cari alla memoria e tuttora densi di significati simbolici, mentre altri che riportano volti femminili in un realtà che ci circonda nel quale paiono alludere a strette amicizie nell’incrociarsi delle difficoltà della vita rappresentate da un enigmatico intreccio di segni.

In un primo momento il dettato di Elisabetta può sembrare eterogeneo, ma è anche alquanto efficace poiché le permette di coniugare due aspetti diversi ma complementari in una​ sola immagine. Una contraddizione solo apparente poichè la vita umana si svolge in due diversi contesti: la quotidianità che ci avvolge ed il senso della speculazione, da sempre attivo nel genere umano.

La mostra che si è inaugurata sabato 30 aprile alle 17 e terminerà domenica 15 maggio con i seguenti orari: giovedì-sabato 16.30-19, festivi 10.30-12/16.30-19.

Ettore Ceriani

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