I droni di Busto, Rogora a chi lo critica: «Sciacquatevi la bocca prima di parlare»

BUSTO ARSIZIO – «Sciacquatevi la bocca prima di attaccarmi sui social. Forse vi siete già dimenticati la fila di camion dell’esercito a Bergamo per trasportare le bare. O magari nemmeno vi siete informati sulla situazione che sta esplodendo negli Stati Uniti. I droni? Sono uno strumento utile in più in questo momento. Gratis. Per cercare di risolvere le possibili situazioni di rischio contagio, che non sono poche in tutte la città. Stiamo parlando di un virus che corre più veloce delle dita di chi digita commenti pesanti sotto i miei post». Massimo Rogora, assessore alla Sicurezza di Busto, risponde a tono ai bustocchi che sui social hanno “massacrato” la sua decisione di far alzare i droni per controllare chi sgarra e non sta in casa in questo momento di clausura forza e necessaria. «Bisogna metterci in testa che Busto è la città con più contagi – continua – certo rispetto ad altre situazioni siamo messi meglio. Ma in troppi sottovalutano la questione».

Dati non confortanti

Rogora non si nasconde: «Sì, ho paura di questo virus. Non per me, ma per chi mi sta vicino. Basta un niente per venire contagiati e per contagiare altre persone». E aggiunge: «Mi chiamano lo sceriffo, ma in questo caso non voglio interpretare quel ruolo. Però guardo i numeri e mi arrabbio di brutto. Con chi non rispetta le regole e anche con chi mi attacca senza sapere come stanno le cose». Ecco appunto come stanno le cose? «Negli ultimi 6 giorni, ovvero quando ormai il messaggio dello “state a casa” era già ben noto a tutti, sono stati fatti 1.061 controlli e 82 denunce. Sono stati controllati anche 156 attività commerciali e non tutte potevano lavorare. E questi sono solo i dati della polizia locale. Ai quali vanno aggiunti quelli di carabinieri, polizia di Stato e guardia di finanza. E c’è chi critica l’utilizzo dei droni?».

Rogora è un fiume in piena e non ha remore nell’affrontare la piazza social che l’ha messo sotto processo: «Qua tutti criticano. Ma poi si scopre che non sono pochi quelli che sembrano aver sottovalutato la situazione. E c’è anche chi dice che non vede agenti di polizia locale in giro per la città. Sapete quanti sono i chilometri di strade a Busto? Quasi 350. Dove ogni giorno operano 3 pattuglie per ogni turno. E dove ogni segnalazione dei cittadini, che arriva al centralino ormai intasato del comando, viene controllata in questo periodo. E per farlo serve tempo e quello a disposizione non basta».

Arrivano i controlli anche sulle consegne porta a porta

Ancora sui droni. «Vorrei chiarire che come amministrazione non abbiamo speso nulla, poiché il servizio sarà possibile grazie a 3 associazioni di appassionati. Saranno loro a pilotare i droni e gli agenti interverranno. E poi li useremo solo nei luoghi in cui si fa più fatica a fare controlli e ad accedere. Abbiamo già una lista dei posti da controllare. Parchi compresi, che sono chiusi, eppure continuiamo a ricevere segnalazioni sulla presenza di compagnie di giovani che si ritrovano per bere, fumare o giocare a pallone». Ma non solo, il fronte dei controlli non risparmierà nessuno: «Accertamenti anche su chi fa consegne a domicilio, per vedere se adottato tutte le precauzioni del caso quali mascherine, guanti».

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