Contratto Icardi in stallo: grande bomber, ma vale i top europei?

Icardi bomber formidabile, ma, opinione personale, non è insostituibile. Se ne parla da tempo eppure il rinnovo del bomber argentino continua a tardare. L’Inter ha dubbi sul suo bomber? L’impressione è che la società nerazzurra voglia proseguire il matrimonio con il proprio capitano, ma non alle cifre alle quali vorrebbe arrivare la moglie procuratrice Wanda Nara. Ballano un paio di milioni di euro, ma al momento prevale lo stallo e il contratto da super top player resta riposto nel cassetto. Proprio questa è la domanda delle domande. Icardi vale i grandissimi top europei?

Merita un ingaggio top?

Sensazione personale: una squadra che ha avuto in rosa pochi anni prima il Principe Diego Milito, tre spanne sopra Icardi, può sostituire più che degnamente anche il suo successore. La martellata di Maurito contro il Totthenam, che di fatto, ha segnato la svolta interista dopo un avvio complicato, non è sufficiente a garantire un contratto da super top. Icardi ha appena messo la testa fuori dall’Europa e non è ancora decisivo con la propria nazionale anche se i numeri sono sempre dalla sua parte. I freddi numeri, però, non raccontano tutto. Non dicono ad esempio che lo splendido animale da area di rigore ancora fatica a giocare con i compagni. La superba macchina d’area di rigore si inceppa appena si tratta uscire dai sedici metri e allora il coccodrillo del Nilo, spietato nel suo habitat naturale, diventa più goffo, più lento quando invece c’è da giocare con i compagni. Un po’ in imbarazzo quando si abbandona l’acqua approdando sulla terraferma. Quando serve ossigeno a una manovra asfittica, Maurito non è proprio l’interprete ideale al quale affidarsi, anche se grazie a Spalletti qualche passo in più è stato mosso di recente.

Meglio Higuain

Il mio centravanti ideale ad esempio è il Pipita, Gonzalo Higuain che sforna assist ed esplode martellate con la stessa frequenza, qualità, essenza. Il primo è un fantastico bomber, unico nella capacità di trovare pezzi d’oro anche dalle foci del Gange, mentre il secondo è semplicemente il calcio. Come il Principe Milito, Diego fenomeno assoluto. Altro giocatore dai cui piedi fluiva magica arte, tanto letale nei sedici metri, quanto mai banale in nessun altra parte del campo. Sempre Coccodrillo del Nilo, sia in acqua che fuori. Personalmente se arrivassero i soldi giusti (da 100 milioni di euro in su mi sembra un ottimo affare) fossi nell’Inter non mi straccerei le vesti e saluterei Maurito senza troppi drammi, ben sapendo di perdere un clamoroso bottino di gol stagionale, ma con la consapevolezza di poter reinvestire anche in alcuni ruoli chiave (centrocampo in primis) dove c’è tuttora carenza. E dopotutto Lautaro Martinez così scarso non mi sembra. Anzi. Un “toro” che carica e scalcia per avere sempre più spazio e che potrebbe raccoglierne l’eredità insieme a nuovi emergenti, tipo Piatek del Genoa. Anche lui rossoblu, come il Principe ma al momento evitiamo paragoni blasfemi.

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