Il ciclismo visto dagli agenti, Alex Carera: “Indispensabile ripartire ad agosto”

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Se per i corridori è un periodo di attesa e incertezza, lo stesso si può dire per i loro agenti, che si trovano costretti a trattare nuovi contratti e sponsor senza un’effettiva base sportiva alle spalle. Per di più, il tutto deve essere fatto telefonicamente. Di solito, durante il periodo delle Ardenne, le trattative erano già ben avviate, che fosse per cambiare squadra o per rinnovare, ma in questo sciagurato 2020, salvo qualche rara eccezione, è ancora tutto fermo.

Così anche la A&J All Sports di Alex e Johnny Carera si trova a fare i conti con una situazione anomala: «Quelli che hanno corso nella prima parte di questo 2020, perlomeno, hanno un base di risultati ai quali possiamo fare riferimento, mentre per gli altri è sicuramente più complicato – spiega Alex  -. Anche perché parlare di 2021 quando non si sa cosa sarà del 2020 è veramente difficile. Di solito dopo la Tirreno-Adriatico si cominciava già a discutere con le varie squadre, ad agosto si poteva firmare ufficialmente e ad ottobre i corridori più buoni erano già piazzati. Ora tutto verrà traslato più avanti e credo che l’UCI dovrà rivedere alcune date anche per le firme dei contratti».

L’agenzia dei Carera detiene la procura di 40 corridori, tra i quali, solo per citarne alcuni, ci sono Vincenzo Nibali, Tadej Pogacar, Giulio Ciccone, Fausto Masnada, Samuele Battistella, Giovanni Visconti e Valerio Conti. Ad affiancare i fratelli, ci sono il figlio di Johnny, Lorenzo, e Andrea Noè; ogni corridore ha il proprio punto di riferimento, ma poi le decisioni vengono prese di comune accordo. «Quattro cervelli sono meglio che uno» afferma Alex.

«A noi piace essere continuamente in contatto con gli atleti, motivo per cui siamo spesso presenti alle gare. In questo momento ovviamente non è possibile, ma tra videocall e chiamate varie siamo sempre in contatto. Li seguiamo anche nelle tante dirette su Instagram che fanno per tenere compagnia ai tifosi».

Anche per loro, quindi, il grosso del lavoro dovrà essere fatto nei tre mesi finali di stagione. Sempre che si torni a correre… «Credo che tutti, corridori, istituzioni, addetti ai lavori e stampa, dovrebbero spingere per la ripresa delle gare ad agosto – ammette ancora Alex -. Altrimenti credo che ne pagheremo le conseguenze a tutti i livelli. I corridori che vivono in Italia, Spagna o Francia ormai si stanno consumando a forza di fare rulli, e non vedono l’ora che arrivi il 4 maggio per uscire su strada. Sono ottimista, dobbiamo ripartire, con i giusti accorgimenti sanitari, ma dobbiamo tornare in sella assolutamente».

La situazione più delicata riguarda gli U23 che speravano di riuscire a passare professionisti nel 2021. Alcuni hanno le spalle coperte, visto che hanno già un contratto in tasca (Alessandro Fancellu e Antonio Tiberi andranno alla Trek-Segafredo, Andrea Piccolo all’Astana), ma altri, anche più vecchi, guardavano al 2020 come l’anno giusto per guadagnarsi una carriera tra i grandi e invece rischiano di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Allungare di un anno le categorie juniores e U23, però, è un’opzione che non convince del tutto l’agente lombardo: «Avranno pochissimo tempo per mettersi in mostra. Se dovessero avere un piccolo infortunio, potrebbe andare tutto a monte. Sarebbe bello se le categorie a livello nazionale juniores e U23 venissero prolungate per un anno, però poi sarebbe necessaria un’omologazione anche a livello internazionale. Io la vedo una soluzione un po’ complicata».

Intanto la A&J All Sports può vantare di aver concluso il primo accordo durante la quarantena. Eduard Grosu, infatti, ha rinnovato per un altro anno con la Nippo Delko One Provence: «Un bell’attestato di stima per la squadra. Abbiamo concluso tutto via telefonica. È stata una bella soddisfazione, perché è stato il primo corridore a firmare un contratto in quarantena».

Se l’agenzia dei Carera oggi rappresenta l’elite nel suo settore, lo deve anche ad una curiosa scommessa vinta un po’ di anni fa. «Nel 1996 ho inventato il fantaciclo: giocavo con i miei compagni di università, appassionati di ciclismo – racconta ancora Alex -. Nel 1998 Johnny era direttore commerciale per la Rudy Project e mi aiuta a trovare i premi, occhiali e biciclette De Rosa. Investo 500 mila lire per acquistare tre pagine sulla rivista della Federciclismo: i giocatori pagavano 20 mila lire in posta poi mandavano la formazione, allegando la ricevuta di pagamento via fax. Abbiamo fatto migliaia di iscritti e i soldi guadagnati sono serviti per aprire A&J All Sports».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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