Il Coni dà l’ok al progetto del palaghiaccio di Varese. Quello di Busto fermo al palo

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VARESE – Semaforo verde del Coni al progetto di riqualificazione del palaghiaccio di via Albani. L’ok da parte del Comitato olimpico nazionale italiano è arrivato nei primi giorni della settimana in corso. Un parere autorevole e che di fatto dà il via libera a tutte le opere previste e che faranno del PalaAlbani un gioiello nel panorama provinciale e della Lombardia per quanto riguarda tutti gli sport del ghiaccio.

Il parere del Coni era molto atteso da Palazzo Estense, che sul PalaAlbani sta giocando una partita importante e delicata. Non bisogna infatti dimenticare che la chiusura della struttura a seguito di un esposto ha di fatto messo in gravissima difficoltà l’intero movimento sportivo varesino del ghiaccio. Ma quasi in contemporanea al via libera del Comitato olimpico è stato anche approvato il progetto definitivo. Ora nel rispetto della tempistica amministrativa occorreranno circa 40 giorni per licenziare anche il progetto esecutivo. Dopo di che si potrà procedere con il cantiere lavori.

Varese, Busto e il derby del ghiaccio

Da un lato Varese, che può vantare lunga storia e grande tradizione con “on ice”. Dall’altro Busto, che qualche anno fa ha avuto l’ambizione di entrare nel mondo del ghiaccio con una struttura imponente. Sogno però che è ben presto svanito, poiché il cantiere non ha mai visto la fine, tanto che il palaghiaccio di Busto è diventato il simbolo dell’opera pubblica incompiuta. E che al momento è ancora tale. Nonostante attorno allo scheletro di cemento armato, che si affaccia sulla Statale del Sempione, sia stato costruito (sulla carta) un faraonico Campus sportivo nel quartiere di Beata Giuliana, dove di piste del ghiaccio ce ne sarebbero addirittura 2. Una cittadella, quella bustocca, che prevede anche molte altre strutture e i cui costi, lievitati con il Covid, pare siano arrivati a 34 milioni di euro.

Piste del ghiaccio come funghi

Ora, a ben guardare, al momento, né a Varese né a Busto si pattina. Però sul fronte Città Giardino, passo dopo passo, si va verso il cantiere di riqualificazione della struttura di via Albani. Che, dicono a Palazzo Estense, quando finita, sarà un vero gioiellino, anche in prospettiva olimpica, e non solo a servizio della città ma di tutta la provincia. Senza dimenticare quella che tutti chiamano pista provvisoria, che dovrà essere realizzata nell’antistadio del Franco Ossola. E che, stando al progetto, di temporaneo ha ben poco.

Mentre a Busto tutto tace. Anche se le buste delle proposte di realizzazione, dopo una lunga serie di rinvii, sono state aperte. Anzi è stata aperta la busta: poiché è arrivata un’unica proposta, avanzata da coloro che hanno dato vita al project e che, come team di aziende ha cambiato assetto in corsa perdendo un socio pesante.

Detto questo, anche in considerazione del fatto che la prima opera del Campus di Beata Giuliana da avviare e consegnare è il palaginnastica (che paga il Comune e non il privato), il dubbio è: “Ma al movimento sportivo del ghiaccio della provincia di Varese, quante strutture occorrono?”. E ancora: dato che il cantiere del PalaAlbani sarà il primo a partire ed arrivare alla fine, l’idea di due piste del ghiaccio a Busto risulta essere ancora un’ipotesi appetibile sotto il profilo economico dell’investimento? Quesiti che nel capoluogo della provincia nemmeno si pongono. Ma che invece a Busto iniziano a essere un tarlo che mina quelle che solo pochi mesi fa erano incrollabili certezze da campagna elettorale.

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