LEGNANO – Un “lato b” orribile, degno della più trascurata periferia urbana anziché del “salotto buono” nel pieno centro della città. È il muro alle spalle di Villa Jucker, una delle pochissime nel cuore di Legnano, già residenza della grande famiglia di industriali e dal 1980 sede della Famiglia Legnanese, il sodalizio fondato trent’anni prima per tutelare e promuovere opere e tradizioni cittadine. L’ingresso in via Matteotti e il bel parco cintato che racchiude la villa su tre lati nascondono un retro inguardabile, con un lungo e alto muro devastato dagli sgorbi dei graffitari e ben visibile per chi vi arriva dal retrostante Parco Falcone e Borsellino. L’ordine che regna in quest’ultimo rende quell’angolo ancora più insostenibile alla vista.
L’ex consigliere Berti sollecita gli architetti a porre rimedio
A segnalare l’anomalia, chiamiamola così, è l’ex consigliere comunale Daniele Berti sul suo blog, miniera di storia, curiosità e commenti sulle alterne fortune della città del Carroccio. Berti se la prende anche con l’ampliamento postumo della villa, che a guardarla dal lato nord sembra un bunker antiatomico e non il gioiello liberty qual è. Un “lato nascosto” che nascosto non è più da una decina d’anni, ovvero da quando sono stati demoliti i capannoni della ex Cantoni che insistevano sull’area dove oggi si apre l’attrezzato e frequentato parco. I vandali non si sono lasciati sfuggire l’occasione di imbrattare la nuda parete, peggiorando ancora le cose. Tra il serio e l’ironico, Berti lancia un concorso di idee fra gli architetti legnanesi e sollecita suggerimenti per rendere presentabile il complesso di Villa Jucker anche da quel lato. La nostra modesta proposta è di celare l’obbrobrio con un vasto graticcio di rampicanti, magari fiorito, a fare da sfondo dell’area verde. E, soprattutto, togliere dallo sguardo una delle prospettive peggiori di tutto il centro.