Il legame di Franco Battiato con Busto e Rescaldina. «Maestro e fratello»

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Franco Battiato e il chitarrista Chicco Gussoni

BUSTO ARSIZIO – Radici siciliane, ma carriera internazionale e che passa anche da Busto Arsizio e Rescaldina. Questo il viaggio di uno dei più grandi cantautori italiani, Franco Battiato che si è spento questa mattina, martedì 18 maggio, alle 5.30 nella sua residenza di Milo, dopo una lunga malattia. A ricordarlo sono due dei suoi collaboratori: il batterista Gianfranco D’Adda di Rescaldina e il chitarrista Chicco Gussoni, di Busto Arsizio.

L’incontro con Gussoni e D’Adda

«E’ stato un fratello e un maestro allo stesso tempo. La notizia della sua scomparsa lascia davvero tanto dolore nel mio cuore», ricorda con voce spezzata dall’emozione il suo batterista, Gianfranco D’Adda che proprio agli albori della carriera di Battiato, nel 1969, aveva registrato con lui il suo primo disco.

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Franco Battiato e il batterista Gianfranco D’Adda

Poi è arrivato Giorgio Gaber, che lo ha scoperto, e la fama, le tournée, i successi indimenticabili, come La Cura e Centro di gravità permanente; eppure, dalle parole di chi lo ha conosciuto e come uomo e come musicista emerge un fatto, semplice, ma non scontato: «Franco era un vero signore. Umile, brillante, energico e di grande classe. Mi ricordava un signore siciliano dell’Ottocento, capace di stregare un’intera tavolata con i suoi aneddoti, di stupire con la potenza dei suoi versi e di pensare sempre al futuro e alle nuove generazioni».

A testimoniarlo è il bustocco, Chicco Gussoni, chitarrista professionista, che ha mosso i primi passi nel mondo musicale proprio grazie a Battiato, il quale, dopo aver visto una delle sue esibizioni, lo ha voluto con sé. «Franco era così, la notte guardava i programmi su Mtv per scoprire nuovi talenti e sperimentare, dalla musica classica al rock. Un vero genio».

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Franco Battiato e il chitarrista Chicco Gussoni

Tournée mondiali

Gussoni ha iniziato a suonare per Battiato nel 1997, dopo lo strabiliante successo de La Cura ed è rimasto al suo fianco fino al 2004. «Quasi 8 anni di spettacoli, tournée, dischi: tanto lavoro ed esperienza. Grazie a lui mi si sono aperte molte porte che mi hanno permesso di suonare con artisti di calibro internazionale». Gussoni, infatti, suona per Claudio Baglioni dal 2018, ma i tour in compagnia del genio siciliano rimangono i suoi ricordi preferiti. «Era come andare in vacanza», scherza Gussoni, ripensando in particolare ai concerti in Spagna, dove il cantautore si è esibito in 13 serate in soli 15 giorni.

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Franco Battiato e il chitarrista Chicco Gussoni

Settimane intense, ma che non pesano così tanto se si suona con passione. E Battiato di passione ne aveva da vendere. «Dedizione, emozione ed energia: questo era Battiato. Non c’è da stupirsi se siamo subito entrati in sintonia», ripensa D’Adda, che iniziò a collaborare con l’artista dagli anni ’60, grazie a un impresario di Busto Arsizio. Infatti, anche se originario della Sicilia, e famoso in tutto il paese, Battiato si era spesso esibito nel nostro territorio, anche al teatro “La Torre” di Rescaldina con il concerto Pollution.

Battiato immortale

«Ci siamo incontrati nelle balere – continua il batterista – e da lì è nata una collaborazione, ma soprattutto un’amicizia, durata oltre 30 anni e che non si è mai conclusa». Un legame che non si rompe nemmeno con la tragica scomparsa di Battiato, che, seppur temuta a causa della sua malattia, ha lasciato sgomento e amarezza nei cuori di molti.

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«Non ci aspettavamo che ci lasciasse così presto, perché sembrava stare meglio, ma purtroppo nella notte di ieri è peggiorato e questa mattina alle 5.30 si è spento. Tuttavia – conclude Gussoni – Battiato continuerà a vivere negli animi e nei ricordi di ogni italiano». Perché nessuno potrà mai dimenticare le emozioni trasmesse con la sua musica, la passione tramandata di collaboratore in collaboratore e la poesia nascosta nei versi delle sue canzoni.

Addio “Maestro”: è morto Franco Battiato

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